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Tony Effe e la Collana: Quando il Lusso Incontra la Censura a Sanremo 2025

Sanremo 2025 e il Caso della Collana di Tony Effe da 75.000 euro di Tiffany: Quando il Lusso Incontra la Censura

Il Festival di Sanremo è da sempre un evento che unisce musica, spettacolo e stile. Tuttavia, nell’edizione 2025, un dettaglio di lusso ha scatenato una polemica destinata a far discutere: la collana di Tony Effe, rapper in gara con il brano Damme ‘na mano. Il prezioso gioiello, firmato Tiffany & Co., è stato al centro di una controversia che ha visto il cantante ribellarsi contro le rigide regole della Rai in materia di pubblicità occulta.
Ma cosa è successo realmente?
Qual è il ruolo del lusso e della gioielleria nel mondo dello spettacolo?
Esploriamo insieme i dettagli di questa vicenda e il fascino della collezione HardWear di Tiffany.


La Collana che ha Scatenato la Polemica

Non si tratta di una semplice “collanina”, come qualcuno l’ha definita ironicamente. Il gioiello che Tony Effe avrebbe voluto indossare sul palco dell’Ariston è un collier in oro giallo 18 carati della collezione HardWear di Tiffany & Co., dal valore di 71.000 euro. Ispirata a un bracciale del 1962, la collezione HardWear è nota per il suo design audace e per le sue maglie iconiche che evocano forza e modernità.

Tuttavia, la Rai ha imposto al rapper di togliere il gioiello poco prima della sua esibizione. Il motivo? La collana è stata considerata troppo riconoscibile, quindi assimilabile a una pubblicità occulta. Una decisione che ha scatenato la rabbia dell’artista, portandolo a dichiarare nel Dopofestival:

“Per me Sanremo finisce qui. Non si può togliere la collana a Tony Effe, è come togliere l’abbronzatura a Carlo Conti.”

La sua protesta ha rapidamente fatto il giro del web, scatenando il dibattito sui social: si tratta di una decisione giusta o di un eccesso di regolamentazione?


La Regola della Pubblicità Occulta: Perché la Rai ha Vietato la Collana?

La normativa Rai impone agli artisti di non associare la propria immagine a marchi riconoscibili durante le esibizioni per evitare promozioni non autorizzate. Secondo il regolamento, non devono essere visibili loghi, nomi di brand o elementi che possano ricondurre a un marchio specifico. Tuttavia, il caso di Tony Effe dimostra che anche un oggetto privo di logo può essere bandito se riconducibile a un brand noto.

Non è la prima volta che accade: nel 2024, John Travolta si presentò sul palco con un paio di sneakers di cui era testimonial, causando una multa salatissima da parte dell’Agcom alla Rai. Anche Noemi, sempre nell’edizione 2025, si è vista rifiutare gioielli della collezione Serpenti di Bulgari per lo stesso motivo.


Tiffany & Co. e il Fascino del Lusso a Sanremo

Il caso della collana vietata ha riportato sotto i riflettori il ruolo del lusso nel mondo dello spettacolo. Tiffany & Co., maison iconica della gioielleria, è da sempre sinonimo di eleganza e raffinatezza. La collezione HardWear, di cui fa parte il collier di Tony Effe, è una celebrazione dello stile urbano e moderno, caratterizzata da maglie audaci e un’estetica forte.

Molte celebrità, da Beyoncé a Rihanna, hanno indossato pezzi di questa collezione, rendendola un simbolo di status e glamour. Il fatto che un gioiello Tiffany sia finito al centro di una polemica dimostra come il lusso sia sempre più intrecciato con il mondo della musica e della moda.


Il Rap e i Gioielli: Un Legame Indissolubile

Nella cultura hip-hop e trap, i gioielli non sono solo accessori, ma simboli di successo e potere. Il “bling”, ovvero il lusso sfacciato esibito attraverso gioielli vistosi, è un tratto distintivo del genere, rappresentando il riscatto sociale e il raggiungimento del successo.

Tony Effe non fa eccezione. Il suo legame con la gioielleria ha radici profonde: suo padre, Salvatore Rapisarda, è un orafo con un laboratorio nel rione Monti a Roma. Il rapper ha quindi una connessione diretta con il mondo dell’alta gioielleria, che ha sempre mostrato con orgoglio nei suoi look.


La Reazione di Tony Effe e il Supporto di Mahmood

Dopo la polemica, Tony Effe ha continuato a esprimere il suo disappunto, ma ha deciso comunque di non ritirarsi dalla competizione. Durante una conferenza stampa, ha dichiarato:

“La legge deve essere uguale per tutti. Altri artisti hanno indossato gioielli riconoscibili. Perché a me la tolgono e a un altro no?”

A sostenerlo è intervenuto anche Mahmood, co-conduttore della serata cover, che ha affermato:

“Capisco la sua reazione. Il look si prepara mesi prima, non è giusto che venga modificato all’ultimo momento.”

Alla fine, Tony Effe si è esibito nella serata delle cover in duetto con Noemi, cantando Tutto il resto è noia di Franco Califano.


Conclusione: Moda e Musica, un Connubio Indissolubile

Il caso della collana di Tony Effe ha acceso i riflettori sulle regole della Rai, sul ruolo della gioielleria di lusso nel mondo della musica e sulla sempre più stretta connessione tra moda, spettacolo e branding. Se da un lato la regolamentazione contro la pubblicità occulta è comprensibile, dall’altro emerge il crescente impatto che i brand hanno sugli artisti e sulle loro scelte stilistiche.

Questa vicenda dimostra che il lusso non è solo un dettaglio estetico, ma un potente strumento di espressione che può trasformarsi in un’icona di stile… o in un caso mediatico.

E voi, cosa ne pensate? La Rai ha fatto bene a vietare la collana o si tratta di un eccesso di rigidità?

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