Rebecca Ackroyd e la sua mostra “Mirror Stage” al Fondaco Marcello di Venezia
Rebecca Ackroyd è un’artista britannica di grande talento, nota per le sue installazioni e sculture che esplorano temi di identità, memoria e percezione. La sua mostra “Mirror Stage” al Fondaco Marcello di Venezia durante la Biennale d’Arte è un esempio perfetto del suo lavoro innovativo e provocatorio. In questo articolo, esploreremo in dettaglio questa mostra, analizzando le opere esposte, il contesto storico e culturale, e l’impatto che ha avuto sul pubblico e sulla critica.
L’Esposizione
Ackroyd ha creato un ambiente onirico che risuona con i toni inquietanti della colonna sonora di Twin Peaks di Angelo Badalamenti. Questo non è casuale; l’artista stessa ha notato il collegamento discutendo dell’atmosfera dello spettacolo. Ha anche menzionato di essersi immersa nei film di Stanley Kubrick mentre creava le opere per la mostra. I film sono fondamentali nel processo creativo di Ackroyd. Pertanto, alcuni pezzi portano titoli di classici cinematografici: Vertigo (2024), un disegno a gouache e pastello su carta satinata Somerset, fa riferimento al classico di Alfred Hitchcock del 1958, con il suo motivo a spirale che evoca sia il titolo che l’iconica acconciatura intrecciata di Kim Novak; la scultura Virgin Suicides (2024), composta da una bottiglia d’acqua blu, calchi in resina epossidica, un’immagine stampata e una barra filettata, allude al film di Sofia Coppola del 1999.
Contesto e Curatela
“Mirror Stage” è uno degli eventi collaterali della 60ª Biennale di Venezia. Curata da Attilia Fattori Franchini e presentata dalla Kestner Gesellschaft di Hannover, con il supporto di Peres Projects, la mostra esplora a fondo i regni dell’inconscio, della memoria e delle distorsioni surreali della realtà. L’installazione di Ackroyd è immersiva, evocando un paesaggio onirico che è contemporaneamente morbido e inquietante. L’intero pavimento rialzato (un palco) dello spazio espositivo è coperto da un tappeto rosa, richiedendo ai visitatori di indossare copriscarpe blu — un dettaglio che accentua la sensazione di entrare in un mondo alternativo. Qui, disgusto e desiderio, il familiare e l’inquietante, il passato e il presente, si fondono in un’esperienza quasi teatrale popolata da grandi tele, disegni, sculture e oggetti ready-made.
Temi e Riferimenti
Continuando i temi della sua precedente mostra, “Period Drama” alla Kestner Gesellschaft di Hannover, Ackroyd esplora più a fondo i meccanismi dell’inconscio e della memoria, cercando di rappresentare artisticamente questi concetti. Il titolo “Mirror Stage” fa riferimento alla teoria psicoanalitica di Jacques Lacan che descrive la fase di sviluppo in cui un bambino si riconosce come entità separata dalla madre e dagli altri. In questo contesto, lo specchio diventa sia uno strumento riflessivo che un simbolo della divisione tra coscienza e inconscio.
Opere e Installazione
La mostra presenta opere completamente nuove create specificamente per questa esposizione. Ackroyd ha condiviso che lei e Fattori Franchini hanno tenuto un diario dei sogni durante il processo creativo, utilizzando queste narrazioni inconsce come base per la mostra. Lo spazio è permeato da un’atmosfera surreale, in cui le tecniche di replica e frammentazione di Ackroyd distorcono la realtà familiare. Questo tema della frammentazione non era qualcosa su cui Ackroyd si concentrava inizialmente; è emerso organicamente dai suoi disegni e si è evoluto in un’esplorazione più deliberata delle possibilità infinite, generando un dialogo più ampio. La frammentazione è anche strettamente legata alla memoria — come funziona e come noi, in quanto esseri umani, la gestiamo.
Design dello Spazio
L’uso delle tre entrate dello spazio crea un corridoio intorno al palco centrale, dividendo abilmente lo spazio per riflettere le diverse pratiche artistiche di Ackroyd. Il design rispecchia la dicotomia tra i regni fisico e psicologico — proprio come il rapporto tra coscienza e subconscio. Le sculture in calco, simili a fotografie fisiche, contrastano con i disegni che rappresentano uno spazio più interno e psicologico. Questi pezzi, mostruosi ma riconoscibili, generano una sensazione inquietante, giocando sulle dinamiche del déjà vu. Questo intreccio di fili temporali e simbolici sconvolge il nostro senso del presente, proiettandoci in uno stato allucinatorio.
Esperienza Immersiva
Lo spazio è manipolato per sospendere il tempo, immergendo gli spettatori in una dimensione onirica in cui presente e realtà sono tenuti in sospeso. Le opere di Ackroyd in questo contesto appaiono come apparizioni surreali — un parco giochi della mente. Opere come Slow Motion e Vanity Drawn Out (entrambe del 2024), in cui l’artista frammenta corpi femminili o parti di essi, mostrano la sua maestria nell’intrecciare linee temporali e significati, generando un’esperienza allucinatoria. Le sculture femminili, con le loro forme scheletriche esposte, sono mostruose ma familiari, inducendo una sensazione di familiarità inquietante.
Il Contesto della Mostra
Il Fondaco Marcello è uno spazio espositivo situato nel cuore di Venezia, noto per ospitare mostre d’arte contemporanea di alto livello. La mostra “Mirror Stage” di Rebecca Ackroyd si inserisce in un contesto di grande prestigio, attirando l’attenzione di critici e appassionati d’arte da tutto il mondo.
Il Fondaco Marcello
Il Fondaco Marcello è un edificio storico situato lungo il Canal Grande, che è stato trasformato in uno spazio espositivo moderno. Questo luogo offre un ambiente unico per le mostre d’arte, combinando l’architettura storica con installazioni contemporanee. La scelta di questo spazio per la mostra di Ackroyd non è casuale, ma riflette il desiderio dell’artista di creare un dialogo tra passato e presente.
Il Tema del “Mirror Stage”
Il titolo della mostra, “Mirror Stage”, fa riferimento a un concetto psicoanalitico sviluppato da Jacques Lacan. Secondo Lacan, il “mirror stage” è una fase dello sviluppo infantile in cui il bambino riconosce la propria immagine riflessa nello specchio, sviluppando così un senso di identità. Ackroyd utilizza questo concetto per esplorare temi di identità e percezione, creando opere che invitano il pubblico a riflettere sulla propria immagine e sul proprio senso di sé.
Installazioni Interattive
Una delle caratteristiche distintive delle opere di Ackroyd è la loro interattività. Le installazioni invitano il pubblico a partecipare attivamente, creando un’esperienza immersiva e coinvolgente. Ad esempio, una delle opere principali della mostra è una grande struttura a specchio che riflette l’immagine dei visitatori, invitandoli a confrontarsi con la propria identità.
Sculture in Materiali Diversi
Le sculture di Ackroyd utilizzano una varietà di materiali, tra cui metallo, vetro e plastica. Questi materiali sono scelti non solo per le loro qualità estetiche, ma anche per il loro significato simbolico. Ad esempio, il vetro può rappresentare la fragilità dell’identità, mentre il metallo può simboleggiare la sua forza e resistenza.
Impatto e Ricezione della Mostra
La mostra “Mirror Stage” ha avuto un impatto significativo sia sul pubblico che sulla critica. Le opere di Ackroyd hanno suscitato riflessioni profonde e discussioni accese, dimostrando la capacità dell’arte di stimolare il pensiero e il dialogo.
Reazioni del Pubblico
Il pubblico ha reagito positivamente alla mostra, apprezzando l’originalità e la profondità delle opere esposte. Molti visitatori hanno riportato di essere stati colpiti dalla capacità di Ackroyd di creare un’esperienza immersiva e di farli riflettere sulla propria identità.
Critiche e Recensioni
La critica ha elogiato la mostra per la sua innovazione e per la qualità delle opere esposte. Le recensioni hanno sottolineato la capacità di Ackroyd di combinare estetica e concettualità, creando opere che sono allo stesso tempo belle e significative.
Conclusione
“Mirror Stage” non si limita a esporre opere d’arte; costruisce una narrativa esperienziale in cui reale e surreale coesistono, sfidando la percezione e la coscienza dello spettatore. La manipolazione dello spazio e della forma da parte di Ackroyd sfuma la linea tra realtà e sogno, creando un’esperienza viscerale che risuona profondamente. Questa mostra è un’esplorazione profonda dei recessi della mente, lasciando un segno indelebile su tutti coloro che entrano nel suo mondo inquietante ma affascinante.