L’Arte Contemporanea Sfida il Tabù: Una Performance Provocatoria del Movimento #MeToo al Centre Pompidou-Metz sul Dipinto di Courbet
Due donne hanno scritto “MeToo” sul vetro che protegge il dipinto “L’origine du monde” (1866) di Gustave Courbet, rappresentante un dettaglio di una vulva, in una performance audace al Centre Pompidou-Metz in Francia il 6 maggio. Quest’opera, nota per la sua natura storicamente provocatoria, era tra le cinque prese di mira nel museo, dove il nudo è esposto in prestito dal Musée d’Orsay di Parigi per una mostra incentrata sul psicoanalista Jacques Lacan, proprietario del dipinto dal 1954.
L’Intento di De Robertis e le Conseguenze Legali
L’azione è stata ideata dall’artista franco-lussemburghese Deborah De Robertis, che nel 2014 si era già esposta di fronte al quadro di Courbet in una performance concettuale al Musée d’Orsay, conclusasi con il suo arresto. Una foto di quell’evento, “Specchio dell’Origine”, attualmente in mostra al Centre Pompidou-Metz, è stata una delle opere vandalizzate, insieme a una stampa fotografica di Valie Export.
“Mi sono introdotta nei musei, dal Musée d’Orsay al Louvre al Centro Pompidou. Sono entrata con forza, senza consenso, per rivendicare il mio posto nella storia”, ha dichiarato De Robertis il 6 maggio.
Un video documenta l’intervento, mostrando due donne mentre scrivono “Me Too” sul vetro di varie opere d’arte, gridando “Me Too!”. Il procuratore di Metz, Yves Badorc, ha comunicato che le due donne responsabili dei danni sono state arrestate. Mentre il dipinto di Courbet era protetto da vetro, la polizia sta valutando i danni alle altre opere. Non è chiaro se le donne affrontino attualmente delle accuse, ma De Robertis ha riferito a Hyperallergic che sono state rilasciate. L’artista ha anche affermato che la vernice può essere rimossa con acqua.
Durante la performance, De Robertis ha rubato un’opera ricamata di Annette Messager, “Penso quindi succhio” (1991), secondo la documentazione della performance. In un altro video, De Robertis appare mentre rimuove l’opera dalla sua cornice per poi infilarla in una borsa scura.
Le Reazioni Istituzionali e il Messaggio di De Robertis
Questa performance provocatoria è solo l’ultima di una serie di interruzioni museali messe in scena da De Robertis. Nel 2017, fu accusata di esibizionismo sessuale per una performance al Louvre che coinvolgeva l’esposizione di sé stessa davanti alla “Mona Lisa”, mentre gridava “Mona Lisa, la mia fica, il mio diritto d’autore” attraverso un megafono. Anche se fu assolta dall’accusa di esibizionismo sessuale, ricevette comunque una condanna a 35 ore di lavoro di pubblica utilità per aver morso la giacca di un addetto alla sicurezza quando la sua performance fu interrotta con la forza.
La Ministra della Cultura francese Rachida Dati ha criticato l’azione, scrivendo su X: “Agli ‘attivisti’ che pensano che l’arte non sia abbastanza potente da trasmettere un messaggio da sola, bisogna dire ancora una volta: un’opera non è un cartellone su cui si può scrivere il messaggio del giorno.”
De Robertis ha condannato la diffusa “violenza patriarcale” e la “divisione misogina” nel mondo dell’arte, esortando “tutte le donne, con o senza vulve, tutte le persone intersessuali, trans e non binarie, e tutte le persone sottorappresentate” a osare esprimersi, citando artiste come Ana Mendieta, Orlan, Valie Export e Louise Bourgeois, il cui lavoro è stato esposto al museo.
“Voglio sottolineare il fatto che le persone sono scioccate da un gesto simbolico femminista che inverte una relazione di potere”, ha detto De Robertis a Hyperallergic.
“Perché siamo scioccati quando un’artista fa un gesto simbolico per denunciare la violenza e gli abusi sistematici?”
Contesto Storico di “L’Origine du monde”
“L’Origine du monde” è stato dipinto da Gustave Courbet nel XIX secolo, un periodo in cui l’arte europea era dominata da norme rigorose relative alla moralità e alla decenza. Il dipinto ha rotto questi confini, sfidando le convenzioni sociali e artistiche dell’epoca con la sua rappresentazione cruda e realistica.
Il Movimento #MeToo e l’Arte
Il movimento #MeToo ha avuto un impatto significativo su molteplici settori, inclusa l’arte, sollevando questioni su consenso, rappresentazione e la voce delle donne nelle narrazioni culturali. L’appropriazione del dipinto di Courbet come simbolo di questo movimento solleva interrogativi importanti sulla percezione e l’interpretazione delle opere d’arte nel contesto delle dinamiche di potere di genere.
La Tag di #MeToo su “L’Origine du monde”
La decisione di associare “L’Origine du monde” al movimento #MeToo ha generato un ampio dibattito. Da un lato, c’è chi sostiene che tale etichettatura riconosca la lotta contro la sessualizzazione e l’oggettivazione delle donne. Dall’altro, alcuni critici argomentano che l’opera di Courbet, essendo un’espressione artistica personale e storica, dovrebbe essere vista nel suo contesto originale.
Conclusioni e Riflessioni Finali
In conclusione, il tagging di “L’Origine du monde” con #MeToo non è solo un gesto simbolico, ma un punto di partenza per discussioni più ampie su arte, genere e società. Mentre alcuni possono vedere questo come un anacronismo o una forzatura, altri lo interpretano come un tentativo di riconciliare le questioni storiche di rappresentazione femminile con le sensibilità contemporanee.
Il dibattito su “L’Origine du monde” e #MeToo ci invita a riflettere su come le opere d’arte vengono interpretate e riinterpretate nel tempo, offrendo nuove prospettive su questioni antiche e attuali.