A Berlino e Venezia compaiono Poster pro-Palestina, Sollevano Dubbi sull’Etica nell’Arte Contemporanea
Dopo Venezia, con l’inizio del Gallery Weekend Berlino, le strade della città sono state adornate con centinaia di manifesti pro-Palestina durante la notte. Realizzati per imitare il branding ufficiale dell’evento, questi poster criticano aspramente il governo tedesco per il suo sostegno alle azioni belliche di Israele a Gaza, sollevando questioni di complicità e responsabilità morale nel settore dell’arte e della cultura.
La risposta dell’arte alla crisi
Alcuni dei manifesti prendono di mira l’approccio del “business as usual” nell’ambito più ampio del contesto geopolitico, con slogan provocatori come “Weekend del genocidio a Berlino”. Queste manifestazioni visive cercano di evidenziare la percentuale di armi israeliane che provengono dalla Germania e l’apparente silenzio degli artisti tedeschi riguardo alla situazione.
Espansione della campagna a Venezia
Questa campagna di manifesti si collega a un’iniziativa simile durante la settimana della vernissage della Biennale di Venezia, coordinata dall’Alleanza Arte Non Genocidio (ANGA). I segnali a Venezia proclamavano “nessuna morte a Venezia” e invitavano i visitatori a boicottare “il padiglione del genocidio”, riferendosi al padiglione di Israele nei Giardini. Inoltre, ANGA ha lanciato una mostra guerriglia chiamata “Arte Palestinese nelle Strade”, esponendo opere di artisti palestinesi in vari luoghi di Venezia, utilizzando anche loro il design grafico ufficiale dell’evento.
Reazioni e sviluppi futuri
Queste azioni sono parte di una crescente polarizzazione nel panorama culturale tedesco, influenzata dal forte sostegno del governo tedesco alle misure belliche di Israele. Il dibattito si intensifica mentre eventi e progetti artistici vengono cancellati o sospesi, alimentando la paura che gli artisti possano perdere finanziamenti e opportunità a causa delle loro visioni politiche. Le reazioni a queste campagne dimostrano quanto sia sensibile e divisivo il tema, con chiamate a una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte delle istituzioni culturali e artistiche.