LA SELEZIONE DELLE GALLERIE NELLE FIERE
ArteConcas
È arrivato il tempo delle fiere d’arte!
Ce ne sono di ogni genere, per ogni stagione, ma come fa una galleria a partecipare?
Come vengono selezionate le gallerie?
Quando pensiamo alle fiere, pensiamo sempre dal punto di vista degli artisti o dei collezionisti, quindi come visitatori, ma in realtà le stesse fiere applicano delle rigide selezioni per le gallerie che possono o non possono esporre, scopriamo quali requisiti deve avere una galleria per poter partecipare ad una fiera!
Freeze, Art Basel, Tefaf, Fiac o ancora le italiane Miart e Artissima, sono solo alcune delle 260 fiere che ogni anno animano la vita artistica e dei collezionisti in tutto il mondo.
Esistono ormai fiere per ogni iniziativa, per ogni gusto, per ogni tipologia di arte, per ogni collezionista o ancora per ogni artista, sia esso emergente, affermato o ancora tipologia d’arte.
Il panorama quindi è talmente vasto che diventa naturale per gli organizzatori porre dei paletti d’ingresso, ossia mettere dei limiti e delle selezioni ai partecipanti, questo per garantire da un lato una forte specializzazione della fiera, dall’altro livello qualitativo che possa essere all’altezza delle aspettative dei propri collezionisti. Per molti ormai le fiere sono veramente tante, forse troppe, gli appuntamenti si susseguono durante l’anno, spesso ravvicinate in date e tipologia. Un esempio concreto è stato l’annullamento della fiera d’arte contemporanea di Singapore, annullata a soli dieci giorni dall’evento, creando quindi un comprensibile scompiglio tra i galleristi e i partecipanti.
Iniziamo quindi a ragionare sul concetto di chi partecipa a queste fiere e di conseguenza i galleristi, i quali spesso devono fare una vera e propria trafila per poter arrivare ad esporre la fiera. Più importante e rinomata sarà la fiera, più lungo sarà questo percorso di selezione, più difficile complesso, spesso si parla di segnalazioni da parte di altre gallerie o ancora addirittura un’esposizione per gradi, ossia la possibilità di esporre esclusivamente in alcune sezioni dedicate alle gallerie emergenti, e anche se non fossero tali, nonostante la loro grande esperienza pluriennale, a volte si ritrovano a dover affrontare dei percorsi d’ inserimento o si ritrovano a dover partecipare ad eventi satellite o fiere dislocate in altre posizioni rispetto a quella principale. Questa potrebbe essere soltanto una delle problematiche che un gallerista si trova da affrontare per partecipare ad una fiera e quindi entrare in contatto con una selezione di collezionisti e appassionati che potrebbero fare la differenza nel loro percorso e nel loro fatturato annuale.
Mediamente, ogni fiera è strutturata per sezioni, ovvero macro aree in cui vengono raggruppate gallerie per similare tipologia, questo per avere da un lato un’esperienza da parte del visitatore del collezionista omogenea e dare quindi una sorta di mappatura della fiera stessa e la possibilità di poter andare a vedere esclusivamente o in particolar modo soltanto le opere per cui si mostra un particolare interesse. Per questo, esiste un comitato scientifico e curatoriale che seleziona a monte la tipologia delle gallerie, affinché esse siano più coerenti possibile tra di loro, ossia avere all’interno del proprio stand soltanto ed esclusivamente opere pre-accettate da questa commissione, questo per avere un controllo ancora più puntuale da parte dell’ente organizzatore, che diventano dei propri brand da associare al mondo e al mercato dell’arte.
Svariati mesi, prima dell’inaugurazione della fiera, l’ente organizzatore pubblica il bando di partecipazione, mediamente lo fa tramite il suo sito internet e tutta la rete di commerciali, che non perderanno occasione per inviare email specifiche o contattare gli ex partecipanti o nuovi, in quanto lo stesso bando norma le condizioni di partecipazione, ivi compresi gli oneri, quindi i costi che dovranno sostenere le gallerie per poter partecipare. All’interno del bando troveremo informazioni inerenti la documentazione necessaria, la tipologia degli stand e gli aspetti tecnici ivi compreso gli orari di accesso, di allestimento, di disallestimento, di spedizione delle opere, di assicurazione, di dogana a volte laddove questa sia prevista per le leggi di importazione, o ancora pensiamo all’Art Basel, dove le opere stanno in un limbo per il periodo la durata della fiera, ossia entrano e dopodiché bisogna fare una dichiarazione di uscita in occasione della vendita secondo la nazionalità del collezionista. Ovviamente ci saranno i costi, che saranno variabili in base ai metri quadri prescelti, alle assicurazioni, agli arredi, ai servizi che l’ente organizzatore offre e di cui il gallerista può scegliere di avvalersi, quali ad esempio facchinaggio, allestimento, movimentazione, presenza nel catalogo e quindi tutti gli aspetti anche promozionali o di partecipazione alle tavole rotonde ed eventi collaterali.
Ovviamente, le regole di selezione da parte il comitato scientifico, e mediamente le informazioni che vengono richieste, vengono racchiuse in un dossier da parte della galleria, che racchiude a sua volta le informazioni sul percorso della galleria stessa, quindi curriculum, la mission, i canali anche social, il sito internet, le altre fiere a cui hanno partecipato, ovviamente tenute in grande considerazione: più queste saranno importanti, più facile sarà la successiva missione, soprattutto in occasione della prima volta, per una nuova fiera. Dall’altro lato, ci sono tutte le informazioni inerenti al progetto espositivo: che cosa andrà a raccontare in occasione della fiera la galleria, quali artisti porterà e per ognuno di loro dovrà preparare una documentazione a corredo, ossia biografia, curriculum, opere esposte e percorso degli artisti. Questo a dimostrazione del percorso fatto della galleria.
Il mondo dell’arte è piccolo lo sappiamo, e quello delle fiere diventa un tour in cui collezionisti e galleristi si ritrovano in giro per il mondo, dove spesso la conoscenza e la fama precede il nome stesso della galleria, quindi è fondamentale, oltre agli aspetti tecnici e burocratici, quindi tecnici della presentazione del bando, che la galleria abbia a suo vantaggio un’immagine in qualche modo ineccepibile che racchiude gli eventi promossi, le mostre fatte, le collaborazioni della tipologia di artisti supportati in base alla loro valutazione, la loro caratura o ancora la serietà e la gestione imprenditoriale della stessa.
Abbiamo scoperto che dietro una grande fiera anche le gallerie devono passare un processo di selezione e spesso questa selezione è ancor più dura di quella che mediamente affronta un artista per approcciare a una galleria.
Come vediamo è tutto ciclico, queste gallerie sono delle imprese, quindi ovviamente devono fare degli investimenti con dei ritorni economici, i costi di uno stand possono variare da poche migliaia di euro fino ad arrivare a centinaia di migliaia di euro, in base all’importanza, alla dimensione, alla posizione all’interno della fiera.. senza contare tutti i costi accessori per poter partecipare ad una fiera, perché da un lato vi è il costo dello stand e fisico quindi un noleggio dello spazio, ma dall’altro abbiamo tutte le spese di vitto, di alloggio , di trasporto, di assicurazione delle opere, di allestimento, di facchinaggio, di smontaggio e ancora tutto quello che riguarda la vita con i collezionisti, quindi le feste, le spese di rappresentanza e tutto quello che serve per creare un network d’effetto.
E tu, sei pronto ad andare esporre ad una fiera d’arte?
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