#ArteConcasMUSEO
Ecco il MAN il, Museo d’Arte della Provincia di Nuoro che si definisce come un “museo aperto” a misura d’uomo e dal carattere internazionale combinando il suo stretto legame con il territorio e la sua vocazione universale.
Sono passati vent’anni dall’apertura del museo, due decenni densi di mostre, iniziative culturali e progetti artistici sempre di altissima e crescente qualità, un laboratorio permanente di ricerca artistica e di sperimentazione, uno spazio aperto alla produzione e comunicazione, dove far convivere memoria e innovazione, sviluppo e divulgazione, che diventano pensiero globale e azione locale.
Questo piccolo grande museo, incastonato nel centro della Sardegna, a Nuoro, è un gioiello tutto da scoprire, tra le strette vie del centro storico del paese, ricco di storia e tradizione.
Il museo apre al pubblico nel 1999, in un edificio degli anni Venti, grazie ad una visione illuminata della Provincia di Nuoro.
Il primo nucleo della collezione si forma con l’accorpamento delle raccolte pubbliche della stessa Provincia, del Comune di Nuoro ,e di altri enti come la camera di commercio.
Oggi la Collezione vanta oltre 700 opere che raccontano l’arte sarda, dal Novecento sino all’età contemporanea.
L’obiettivo di allora?
Creare un progetto museale aggiornato e inedito, dove insieme al lavoro di ricerca e di conservazione della collezione, venisse affiancata un’intensa attività espositiva e di laboratori artistici e didattici.
Una strategia che si è dimostrata presto di grande successo e che si è confermata negli anni, diretta, sin dalle prime battute, da una giovanissima e grintosa Cristiana Collu.
Dal 2004 il museo acquisisce un’autonomia gestionale, come Istituzione, con un proprio regolamento, un presidente, un consiglio d’amministrazione e un direttore nominato con bando pubblico.
Il MAN intanto entra a far parte della rete AMACI, l’Associazione Nazionale dei Musei d’Arte Contemporanea e nel 2013 ottiene il riconoscimento regionale quale museo di eccellenza.
Oggi viene considerato tra i musei d’arte contemporanea più importanti in Italia e menzionato tra i migliori europei.
Dopo Cristiana Collu, rimasta in carica sino sino al 2011, il museo è stato diretto da Lorenzo Giusti e attualmente, dal 2018 da Luigi Fassi, con il quale parliamo del MAN oggi e del futuro.
Vediamo ora il museo più in dettaglio, nei suoi spazi e nelle attività svolte.
Il museo ha una superficie espositiva di circa 650 mq suddivisi in quattro piani: al piano terreno si trova un “project space”, uno spazio dedicato ai progetti espositivi più contemporanei.
Una scala stretta e dal grande effetto scenografico porta ai piani superiori che di volta in volta si modellano sulla scorta delle scelte curatoriali, in occasione delle molte mostre realizzate negli anni.
Ad oggi si contano più di 150 mostre realizzate nell’arco di oltre vent’anni e di ben 100 cataloghi prodotti.
Uno spazio e una visibilità per migliaia di capolavori di straordinaria importanza, tra queste, le opere di Mirò, Picasso, Maria Lai, Ugo Mulas, Chagall, Schiele e molti altri.
Il Museo d’Arte di Nuoro vanta per questo un’attività espositiva straordinariamente attiva, proponendosi come luogo di ricerca e di comunicazione dei fenomeni più innovativi della produzione artistica, con una prospettiva culturale dinamica, dove l’identità locale coesiste e si rafforza nel confronto con la globalità del circuito artistico, grazie agli scambi con altri musei ed alle nuove produzioni.
In linea con la sua mission, il MAN propone mostre dedicate ad artisti e movimenti della storia dell’arte dal XIX al XXI secolo, insieme a progetti sperimentali rivolti ai linguaggi della contemporaneità.
Non manca inoltre, ogni anno, una grande attività fuori sede, o come viene definita qui nel museo extramuros.
Sono state infatti realizzate oltre Venti esposizioni in collaborazione con istituzioni e musei del territorio che hanno ospitato opere della collezione permanente, cosí come lavori per progetti speciali, come l’ultimo del 2019, con un’opera dell’artista di fama internazionale Miroslaw Balka.
Intanto., per la collezione permanente, il museo cosa fa?
La raccolta del MAN può definirsi dinamica perché è cresciuta nel tempo, non solo per le acquisizioni promosse dall’Istituzione ma anche grazie alle donazioni da parte degli eredi degli artisti, così come da parte degli stessi artisti che hanno partecipato alle mostre temporanee, scegliendo volontariamente di donare una propria opera all’istituzione.
Oggi la collezione è il risultato di un’accurata selezione di opere di grandi artisti sardi ma non solo, che come detto vanno dalla fine dell’Ottocento sino a quelle più contemporanee.
Una raccolta che comprende artisti come Giuseppe Biasi e Francesco Ciusa, la raffinatissima Maria Lai e l’artista internazionale e amico di Le Corbusier, Costantino Nivola. A questi si aggiungono i contemporanei come Cristian Chironi e moltissimi altri.
Le opere della collezione del MAN sono visibili per il pubblico a rotazione all’interno degli spazi espositivi, riallestiti seguendo criteri differenti, focus specifici, in attesa dell’apertura dell’altro spazio espositivo, previsto a pochissimi passi dal museo nella piazza Sebastiano Satta.
Ma da chi è composto lo staff di un museo come il MAN?
Il Museo d’Arte della Provincia di Nuoro è un’istituzione pubblica permanente che coinvolge un Consiglio di Amministrazione, insieme al Collegio dei Revisori, un Direttore con incarico quinquennale ed elezione per bando pubblico che si confronta con l’Amministrazione e al cui fianco lavorano professionisti dediti alla valorizzazione della Collezione e alla realizzazione di Mostre.
Il MAN in linea con la sua mission, ha inoltre sviluppato un team dedicato alla mediazione all’interno del museo, insieme a laboratori didattici per adulti e diverse fasce di età di bambini, senza dimenticare i progetti speciali dentro e fuori il museo in collaborazione con musei e istituzioni nazionali e internazionali.
Completano il quadro gli addetti alla manutenzione e all’allestimento, insieme alla comunicazione curata con la presenza di un Ufficio Stampa dedicato ed esterno allo staff interno del museo.
Il MAN, a seguito dei mesi di lockdown, ha riaperto le porte al pubblico il 29 maggio scorso, dopo alcune settimane di lavoro di messa in sicurezza del museo, secondo i protocolli sanitari vigenti e dopo aver completato l’allestimento della mostra Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloniale, visitabile sino al 15 novembre 2020.
Ma nei mesi di chiusura al pubblico il Museo ha scelto di proseguire la propria attività verso il pubblico con una serie di iniziative digitali e format nati per essere fruiti attraversi i canali social del museo, Facebook e Instagram in primis.
Non sono infatti mancati i laboratori didattici online, o ancora il “Diario della quarantena” un contest per ragazzi e adulti che ha stimolato l’invio di creazioni artistiche dallo spazio domestico a quello dei social del MAN, premiando i più brillanti e capaci di cogliere lo spirito del momento.
Importante è stato l’utilizzo della comunicazione online per sviluppare il progetto “Connessioni Inventive”, in collaborazione con la Fondazione ICA di Milano che ha visto in diverse puntate personalità italiane del mondo della ricerca filosofica e culturale.
Un segno positivo quindi, infatti pur restando fondamentale la fisicità del museo quale valore sociale fortissimo ecco che gli strumenti digitali hanno fatto la differenza in un momento contingente.
Anche il MAN si apre dunque alle sperimentazioni innovative e digitali per il suo futuro…
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