Identikit del collezionista italiano | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

Studiare, analizzare e approfondire usi, gusti e costumi insieme ai numeri del collezionismo italiano è possibile?

Ci ha pensato Intesa San Paolo Private Banking che ha promosso un nuovo studio dedicato al mercato dell’arte con un bel focus sui collezionisti italiani

Scopriamo i risultati dell’indagine 

Il mercato dell’arte e dei beni da collezione è considerato, da oltre un decennio, un settore economico consolidato… oggetto di grande attenzione da parte di analisti, studiosi, istituti di credito e investitori istituzionali. 

Se prima i collectables erano percepiti come “beni rifugio”, sebbene pochi collezionisti acquistassero per investire, ora sono considerati passion assets…strumenti finanziari e investimenti autonomi, alternativi o complementari rispetto a quelli più tradizionali, in grado di costituire una distinta asset class.

Per questo Intesa San Paolo con il contributo dei galleristi della fiera d’Arte MIART ha scelto di affidare la ricerca al Prof Guido Guerzoni dell’Università Bocconi e partendo proprio da alcune interessanti domande:

In Italia chi sono i collezionisti e le collezioniste?

Quando hanno incominciato a collezionare e perché?

Che cosa collezionano e qual è il budget che utilizzano ogni anno?

Ma soprattutto quali sono le motivazioni?

Lo studio e l’indagine ha così delineato quello che può essere definito l’IDENTIKIT DEL COLLEZIONISTA ITALIANO:

I collezionisti italiani hanno un’età media sopra i 58 anni, prevalgono gli uomini rispetto alle donne (3 a 1)

Il 70% risiede al nord in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Friuli

Sono imprenditori, liberi professionisti o dirigenti d’azienda.

Hanno collezioni non grandissime: in media 155 le opere, oltre il 40% ne possiede meno di 50 e il 60% meno di 100 con una netta preferenza per l’arte contemporanea, associata a opere post-war o moderne.

I collezionisti italiani però sono molto riservati sul valore economico delle loro collezioni e ben il 55% non ha rilasciato questo dato

La stessa percentuale però viene associata ai collezionisti che portano avanti questa passione da oltre 10 anni e con sistematicità, quindi studiando le nuove proposte di mercato, partecipando ad eventi, predisponendo un budget e utilizzando servizi per l’arte specifici

E le motivazioni del collezionista?

I fattori emotivi sono predominanti nelle scelte delle opere e nella composizione delle collezioni italiane (98%): si è spinti da ragioni emotive e personali, la passione da condividere con una comunità (24%) e la volontà di supportare il sistema e gli artisti (31%) o il desiderio di raccogliere per poi donare a un museo (10%). 

Il 30% circa dei collezionisti ha espresso almeno una giustificazione di natura economico-finanziaria e sceglie in base alla potenziale rivalutazione del lavoro (35%), all’opportunità di conservazione del capitale (28%) e alla liquidabilità dell’opera (15%).

Inoltre pur visitando fiere, gallerie e musei in giro per il mondo, il 70% dei collezionisti italiani predilige il mercato dell’arte italiano, anche e nonostante l’IVA troppo elevata e le problematiche fiscali e burocratiche

Ciò che emerge dall’indagine è che la figura del collezionista italiano è ben definita, riservata ma attenta ai cambiamenti, proprio come quelli digitali per la gestione, la valorizzazione e la promozione della propria collezione. Tra gli strumenti a supporto dei collezionisti italiani Art Rights, piattaforma professionale per proteggere la tua arte

E tu, sei pronto a diventare un collezionista?

Guarda il video su YouTube:

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