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I FALSI NEL MONDO DELL’ARTE / Gli ultimi casi italiani / ArteConcas / Andrea Concas

I FALSI NEL MONDO DELL’ARTE

Gli ultimi casi italiani.

Nulla è più doloroso per un collezionista che scoprire che l’opera che ha acquistato, che ha desiderato, è falsa.

Scopriamo cos’è successo in Italia negli ultimi anni.

Gli esperti del Fine Art Expert Institute di Ginevra hanno dichiarato l’anno scorso che oltre il 50% delle opere immesse nel mercato sono false o di errata attribuzione. È un dato ovviamente eclatante e clamoroso. Questo significa che durante i loro studi di approfondimento, commissionati da collezionisti, musei e istituzioni, hanno rilevato grandissime incongruenze con quanto dichiarato in fase di richiesta di analisi.

Gli ultimi casi italiani, purtroppo, non fanno che confermare questa problematica. 

Qualche mese fa è stata inaugurata a Genova una mostra su Amedeo Modigliani, chiusa dopo qualche settimana in quanto è stato scoperto che delle 20 opere esposte solo una era originale. Il danno d’immagine per un evento di questo genere è di una portata che va ben oltre la mostra stessa e la città, in quanto mette in discussione le attività istituzionali e scoprire che anche una mostra ospitata in un museo importante come Palazzo Ducale a Genova possa essere falsa, è un grave danno per il settore e per i collezionisti.

Di qualche settimana fa anche la notizia delle opere di Enrico Castellani: a seguito di una denuncia di un collezionista, suo malgrado si sono ritrovate opere falsificate per svariati milioni di euro, immesse nel mercato dal 2014. Nell’indagine sono coinvolti, anche in questo caso, gallerie ed esperti del settore, che hanno riprodotto le famose tele estroflesse, oggi esposte e presenti in numerose collezioni internazionali.

Altro caso, simile ma ancor più grave, è quello che ha riguardato le opere dell’artista Dadamaino e in cui, grazie all’occhio esperto di un collezionista, è stata smascherata una truffa che coinvolgeva componenti di una galleria ma soprattutto l’archivio. La figura dell’archivio è fondamentale per la trasparenza del mercato, perché dovrebbe garantire l’autenticità delle opere post mortem. In questo caso l’archivio emetteva certificati d’autenticità falsi, o meglio, di comodo alla galleria e ai relativi falsari di turno.

Questa truffa ha creato un danno per oltre 20milioni di euro, per un totale di 462 opere di cui solo 90 sono state identificate, le altre 372, ahimè e ahinoi, sono ancora in libera circolazione e quindi non possiamo escludere che qualcuno tenterà di rimetterle nel mercato.

Ovviamente il danno va ben oltre i numeri appena citati, però in qualche modo ha inficiato il valore di mercato dell’artista, creando scompiglio nei suoi collezionisti e una scia che durerà anni.

Inutile nascondere che tali notizie danneggiano il mercato e creano ovviamente sconforto. Tuttavia è giusto parlarne e soprattutto è giusto prendere le dovute precauzioni.

In questo momento musei, archivi, istituzioni e società private stanno lavorando proprio alla tutela delle opere d’arte e delle autentiche. Questo sarà il challenge dei prossimi anni. 

Alcune startup inclusa Art Rights stanno lavorando proprio su questo. 

E tu, sei pronto a proteggere la tua arte? 

Guarda il video su YouTube:

ANDREA CONCAS / Il mondo dell’arte che nessuno ti ha mai raccontato / Arte CONCAS

#ARTECONCAS / PODCAST

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