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GLI SCONTI NEL MONDO DELL’ARTE / Esistono? Perché si fanno? Cosa servono? / ArteConcas / AndreaCONCAS

GLI SCONTI NEL MONDO DELL’ARTE

Esistono? Perché si fanno? Cosa servono?

Nel mercato dell’arte, si fanno gli sconti? Scopriamolo insieme.

Anche nel mondo dell’arte, come in quello del commercio esistono gli sconti. 

Dove c’è una trattativa, dove ci sono due persone interessate, c’è di mezzo quasi sempre uno sconto.

Vediamo cosa succede nel mondo dell’arte.

Una delle convenzioni che rendono il mondo dell’arte ancora più opaco e di difficile comprensione è proprio quella degli sconti, dei rapporti tra gallerista e collezionista. 

Non si sa mai quale sia il prezzo vero a cui un opera è stata effettivamente venduta o acquistata.

Per questo collezionisti, musei e istituzioni danno vita a delle vere e proprie trattative in fase di acquisizione delle opere, chiedendo sconti o trattamenti privilegiati per la futura acquisizione.

Nel mondo dell’arte le relazioni sono cruciali.

E’ quindi fondamentale mantenere i rapporti felici e sereni tra le parti e lo sconto è una grande moneta di scambio.

Al pari di altri settori possiamo individuare alcune casistiche in cui le gallerie sono disponibili a fare un minimo di trattativa e di scendere quindi sul prezzo pubblicato nella pricelist ufficiale della mostra.

Diciamo che di norma i collezionisti in sede di acquisto in galleria mediamente ricevono quasi di default uno sconto del 10 %. 

Quella base su cui si inizia a valutare l’acquisto e che crea comunque un primo rapporto tra gallerista e collezionista, soprattutto per gli acquisti futuri. Una sorta di fee di fidelizzazione

Mentre nel caso la galleria o l’artista abbia di fronte un’istituzione, un museo, oppure una grande collezione, gli sconti possono superare anche il 20 %.

Questo perchè è strategico per la galleria o per l’artista posizionare l’opera all’interno di queste sedi prestigiose e questo aspetto lo sa benissimo anche chi sta dall’altra parte e sta approcciando alla trattativa e usa quindi questa leva di visibilità nazionale o internazionale o comunque di pregio in sede di richiesta di sconto o di condizioni privilegiate.

Tuttavia non esistono dinamiche specifiche di trattativa o un listino prezzi o un listino di scoutistica da applicare all’arte e alle opere. 

Queste vengono sapientemente utilizzate da galleristi o dagli artisti stessi in sede di una normale trattativa.

Tutto questo per alimentare quel fascino misterioso o discutibile del mondo dell’arte e dei suoi prezzi.

Tanto che a volte è più importante vendere l’opera, seppure scontata.

Pensiamo nel caso di un artista emergente dove il gallerista e la galleria desiderano creare un posizionamento dello stesso veloce e puntuale, ed è quindi più importante del valore economico del breve tempo rispetto a una validazione in una grande collezione o in una istituzione o museo, a fronte di un ritorno che sicuramente sarà presente nel lungo periodo, facendo così crescere le loro quotazioni e creando così un vero ritorno dell’investimento da parte della galleria stessa. 

Ma anche per gli artisti più avanzati lo sconticino aiuta nel ravvivare una carriera o nel rendere più liquide e veloci le vendite e soprattutto la rotazione del magazzino da parte della galleria.

Anche nelle fiere dell’arte, come in quelle di altri settori, gli ultimi giorni sono sempre un’ottima occasione, in quanto la galleria spesso non vuole riportare a casa il quadro oppure sarà più disponibile a valutare un’offerta last minute. 

Per quanto concerne invece gli artisti emergenti, il consiglio è sicuramente quello di non esagerare con gli sconti o meglio di evitare di partire da un prezzo alto e poi vendere l’opera per meno della metà  o giù di lì, perchè questo significa una mancanza di serietà.

Un conto è uno sconto all’interno di una galleria, un’altra è una trattativa privata nel quale è chiaro che la valutazione dell’opera non è corrispondente alla realtà.

Allora in quel caso è meglio direttamente fare uno sconto decisamente inferiore e abbassare il prezzo di vendita pubblico. 

Ma lo sconto non è un qualcosa esclusivamente italiano: pensiamo ai collezionisti cinesi, latino americani o ancora asiatici, dei quali la trattativa è una vera e propria questione di principio e lì gli sconti possono arrivare anche al 30, 40 percento del valore e del prezzo di listino iniziale. 

Anzi ci sono delle occasioni in cui lo sconto è la base della trattativa, dove diventa una parte fondamentale e calcolata a monte da chi crea i prezzi inizialmente. 

Quindi alcuni galleristi in occasione di fiere, esposizioni in alcune nazioni o davanti ad alcuni collezionisti, creano già dei Prezzi pronti per essere decurtati del 30 o 40 %, essendo tutti coscienti che quello sconto fa parte del gioco della trattativa.

E tu, anche se non  me lo dirai mai, sei pronto a chiedere lo sconto alla tua galleria?

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