GALLERIE D’ARTE O AFFITTA PARETI
La differenza c’è…
Galleria d’arte o affitta pareti, che differenza c’è?
Non è raro che gli artisti, soprattutto quelli emergenti, nel cercare la loro strada nel mondo dell’arte e nell’approcciare al mercato, si imbattano in gallerie che possiamo tranquillamente definire delle affitta pareti.
Ma che differenza c’è tra una galleria d’arte e uno spazio espositivo che affitta le pareti?
Scopriamolo insieme.
Gli artisti emergenti e quelli che si possono definire tali ricevono ogni giorno numerose email da parte di sedicenti gallerie che propongono il lancio nel dorato universo del mercato dell’arte, ovviamente a fronte del pagamento di una quota di adesione o di esposizione.
Tale contributo è destinato alle spese di affitto per l’esposizione, all’interno della galleria stessa, di un numero di opere determinato per un tempo delimitato, da soli oppure in compagnia di altri artisti, e quindi per delle pseudo mostre collettive o ancora in esclusiva esposizione.
Le cifre richieste partono da un minimo di circa 80 euro per quadro esposto e implicano inoltre la cessione di un eventuale in royalties
ad avvenuta vendita, situazione che raramente avviene, offrendo addirittura la possibilità di servizi aggiuntivi con un vero e proprio listino per la pubblicazione di cataloghi, promozione, rassegna stampa e pubbliche relazioni.
Dobbiamo ovviamente capire che la galleria d’arte non è un museo e non è quindi un luogo pubblico destinato alla promozione e alla valorizzazione degli artisti, ma bensì la galleria ha dei fini commerciali, che sono quelli da un lato di supportare l’artista, ma ovviamente ai fini della vendita delle sue opere all’interno di un mercato nazionale o internazionale.
Questo concetto deve essere molto chiaro nell’obiettivo e nello scopo della galleria, in quanto tecnicamente la galleria dovrebbe supportare l’artista nella sua crescita, a medio e a lungo periodo, creando tutte quelle basi e quelle connessioni con gli altri operatori del settore, siano essi poi collezionisti, istituzioni o altre gallerie, al fine di crescere insieme all’artista.
Tuttavia alcune di queste gallerie cosiddette affitta pareti contattano quotidianamente gli artisti e purtroppo quasi sempre lo scopo ultimo è quello di acquisire la singola quota di adesione.
Una volta incassata, lo scopo di promozione termina con il vernissage o pseudo tale, e nessun’altra attività ai fini della valorizzazione stessa dell’artista e quindi, venendo meno tutte le attività di promozione e tutta quell’attività costante che il gallerista fa per i suoi artisti rappresentati, tutto termina nel momento in cui semplicemente l’opera viene appesa alla parete, da qui il nome affitta parete.
Questo sistema ovviamente per l’artista non può essere una strategia vincente soprattutto nel lungo periodo, in quanto non si hanno validazioni di qualità e soprattutto non si vende, e quindi se lo scopo dell’esposizione è sperare di vendere, allora non ha senso esporre in questo tipo di galleria.
Anche perché, purtroppo, la quantità fa da padrona rispetto alla qualità, un qualcosa quindi di cui non andare prettamente fieri.
Spesso queste gallerie vengono unite a concorsi o a pubblicazioni, l’artista riceve delle email autocelebrative: “sei stato selezionato”, “sei il più bravo”, “sei il più grande”, “sei il più fantastico”, “abbiamo il piacere di”.
A volte vengono supportati da curatele e nomi altisonanti ai quali affiancano il proprio nome a dei testi diciamo generali e complessivi senza entrare nel merito della singola opera o del singolo artista.
Questo ovviamente è una sorta di catena di Sant’Antonio, nella quale si dà l’illusione all’artista, alimentando la speranza di fare dell’arte la propria professione.
Tuttavia bisogna evidenziare come anche la soluzione di collaborare con un’affitta pareti, quindi di affittare uno spazio, possa essere in qualche modo strategico per un obiettivo, ad esempio un test di mercato, oppure l’associazione a grandi artisti, o ancora la possibilità di provare un evento in una zona nuova o di aprire un mercato stesso, sia esso nazionale o internazionale.
Ovviamente in questo caso diventa una scelta strategica dove abbiamo un
percorso che è lineare, abbiamo quindi una strategia e diventa quindi funzionale trovare uno spazio che ospiti la nostra mostra o la nostra opera per un obiettivo ancor più grande, che potrebbe anche solo essere invitare un collezionista della zona a vedere una vostra opera.
In tal caso potrebbe essere utile valutare un’affitta pareti e gestire voi tutta la filiera.
L’unica cosa che non bisogna assolutamente fare: pensare che pagando abbiate risolto i vostri problemi con l’arte e che in qualche modo pagando sia l’unica via per poter pubblicare ed esporre le vostre opere, e quindi di conseguenza venderle, perché in tal caso l’unica risposta che avrete, insieme all’affitto della parete, sarà la delusione.
E tu, sei pronto a scegliere la tua galleria?
#galleria #affittapareti #arteconcas #andreaconcas #professioneartista
Guarda il video su YouTube:
#ARTECONCAS / PODCAST
Podcast: Play in new window
Subscribe: Apple Podcasts | Spotify | RSS