Esther: Una Nuova Fiera d’Arte per le gallerie emergenti alla New York Estonian House per Rivitalizzare la Settimana di Frieze a New York
Questo maggio, dal 1° al 4, un’aggiunta fresca alla scena artistica DIY (do-it-yourself) è pronta a fare il suo debutto durante la Settimana di Frieze a New York.
Denominata Esther, la fiera riunirà 25 gallerie—prevalentemente emergenti insieme a diverse consolidate—presso la New York Estonian House situata su East 34th Street.
Le opere d’arte animeranno le varie stanze, corridoi e altri spazi della sede, creando un’esperienza culturale immersiva.
La fiera è frutto dell’iniziativa di due estoni: Margot Samel, proprietaria dell’omonima galleria nel quartiere Tribeca di Manhattan, e Olga Temnikova, di Temnikova & Kasela di Tallinn.
Favorire un Ambiente Inclinato al Rischio
La missione del duo con Esther è quella di coltivare un’atmosfera che incoraggi le gallerie a abbracciare più liberamente il rischio. Samel, in una recente intervista, ha evidenziato la modesta quota di partecipazione di 1.500 dollari come una scelta strategica per alleviare le pressioni finanziarie sugli espositori, in netto contrasto con le spese spesso associate alle grandi fiere. Sebbene permangano interrogativi sulla sostenibilità, l’obiettivo è chiaro: spostare l’attenzione dalla molatura finanziaria all’espressione artistica e alla collaborazione. L’evento sarà aperto al pubblico gratuitamente, sebbene sia richiesta la prenotazione.
Supporto Governativo e Impatto Comunitario
Un sostanziale sostegno per Esther proviene dal governo estone, sottolineando un impegno al supporto tra pari piuttosto che al profitto. Temnikova, esprimendo le limitate opportunità in patria di ospitare gallerie, ha enfatizzato l’importanza della comunità e il desiderio di fare un impatto significativo attraverso questa iniziativa. Quello che era iniziato come un piano modesto si è poi evoluto in un progetto più ambizioso, ora destinato a presentare 25 gallerie.
Una Sede Unica con Fascino Storico
La New York Estonian House un’organizzazione non profit dedicata alla promozione della cultura estone, funge da sede per la fiera. Questo edificio in stile Beaux-Arts, originariamente il Civic Club alla fine del 1890, offre un ambiente incantevole con il suo bellissimo design interno, fornendo un’alternativa rinfrescante alle estetiche standard delle fiere. La gallerista Silke Lindner elogia il fascino della sede, pianificando di presentare nuove opere dell’artista Emma Kohlmann.
Un Evento Collaborativo e Culturale
Gallerie partecipanti come Bank (Shanghai), Seventeen (Londra), Andrew Kreps Gallery (New York) e Green Gallery (Milwaukee) contribuiranno all’offerta diversificata di Esther. La fiera è concepita come un’iterazione collaborativa e su scala umana del mercato dell’arte, con talk, performance, lanci di libri e cene esclusive che servono cucina estone nel bar al piano inferiore della sede.
Tra le venticinque gallerie selezionate anche due italiane, APALAZZOGALLERY di Brescia e Ciaccia Levi di Mlano:
- APALAZZOGALLERY, Brescia
- Gallery Artbeat, Tbilisi
- BANK, Shanghai
- Fitzpatrick Gallery, Paris
- Gathering, London
- Ginsberg, Lima & Madrid
- Laurel Gitlen, New York
- The Green Gallery, Milwaukee
- Ivan Gallery, Bucharest
- Kendall Koppe, Glasgow
- Kogo, Tartu
- Andrew Kreps Gallery, New York
- Ciaccia Levi, Paris & Milan
- Silke Lindner, New York
- Management, New York
- kaufmann repetto, New York & Milan
- Margot Samel, New York
- Richard Saltoun, London & New York
- Seventeen, London
- Someday, New York
- Simone Subal, New York
- Temnikova & Kasela, Tallinn
- Kate Werble, New York
- Wschod, Warsaw, New York & Cologne
- VI, VII, Oslo
Il Significato Dietro il Nome
Il nome della fiera, Esther, è stato scelto per la sua risonanza con l’Estonia e l’idea di ‘est’, riflettendo sia la posizione geografica della fiera che, da alcuni punti di vista, quella dell’Estonia stessa. Si allinea anche alla tendenza di entità artistiche che adottano nomi propri, conferendo un tocco personale all’impresa.
Spirito DIY e Innovazione Artistica
Samel commenta sulla sfida di nominare una fiera d’arte, incarnando l’etica DIY che guida la creazione di Esther. Questa iniziativa rappresenta uno sforzo significativo per forgiare una nuova piattaforma autonoma nel mondo dell’arte, concentrandosi su innovazione, collaborazione e coinvolgimento comunitario.
Esther promette di essere un’aggiunta vivace
alla Settimana di Frieze a New York, offrendo ai visitatori un mix unico di assunzione di rischi artistici, esplorazione culturale e spirito comunitario.