Home La Nuova Serie di Opere di Banksy a Tema Animale a Londra Le fondazioni private, spesso istituite da collezionisti, portano con sé un'aura di permanenza e di impegno culturale. Tuttavia, come emerge da un recente post su Instagram del collezionista e consulente Ralph DeLuca riportato da Artnet, ciò che appare non sempre corrisponde alla realtà. Nel post, DeLuca ironizza sul numero crescente di fondazioni "sconosciute" che sembrano più interessate a operazioni speculative su opere d'arte emergenti e contemporanee che alla conservazione culturale.

Le fondazioni private, spesso istituite da collezionisti, portano con sé un’aura di permanenza e di impegno culturale. Tuttavia, come emerge da un recente post su Instagram del collezionista e consulente Ralph DeLuca riportato da Artnet, ciò che appare non sempre corrisponde alla realtà. Nel post, DeLuca ironizza sul numero crescente di fondazioni “sconosciute” che sembrano più interessate a operazioni speculative su opere d’arte emergenti e contemporanee che alla conservazione culturale.

Le fondazioni private, spesso istituite da collezionisti, portano con sé un’aura di permanenza e di impegno culturale. Tuttavia, come emerge da un recente post su Instagram del collezionista e consulente Ralph DeLuca riportato da Artnet, ciò che appare non sempre corrisponde alla realtà. Nel post, DeLuca ironizza sul numero crescente di fondazioni “sconosciute” che sembrano più interessate a operazioni speculative su opere d’arte emergenti e contemporanee che alla conservazione culturale.

“Meules à Giverny” rappresenta una delle ultime volte che Monet si è concentrato sui covoni, un tema ricorrente nelle sue opere. Negli ultimi anni, queste tele hanno visto un crescente interesse sul mercato secondario.
Le fondazioni private, spesso istituite da collezionisti, portano con sé un’aura di permanenza e di impegno culturale. Tuttavia, come emerge da un recente post su Instagram del collezionista e consulente Ralph DeLuca riportato da Artnet, ciò che appare non sempre corrisponde alla realtà. Nel post, DeLuca ironizza sul numero crescente di fondazioni “sconosciute” che sembrano più interessate a operazioni speculative su opere d’arte emergenti e contemporanee che alla conservazione culturale.