Il mondo dell’arte è sempre più vicino a quello crypto e sono tante le iniziative che lo dimostrano.
Dopo diversi anni, case d’asta come Sotheby’s e Christie’s hanno iniziato ad accettare pagamenti in criptovalute per l’acquisto di opere NFT e, in un secondo tempo, anche di quelle fisiche.
La scelta è stata fatta per aumentare il bacino di clientela.
In particolare della generazione di collezionisti Millennials, più esposti ad una diversificazione dei propri asset che comprende anche un forte interesse verso il mondo crypto e NFT.
Si tratta di un’intuizione che sta spopolando nell’ambito delle grandi gallerie d’arte.
La prima è Pace Gallery che ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma di vendita NFT per il roster di artisti della propria galleria.
Segue poco dopo l’annuncio della Lehman Maupin Gallery, la prima ad accettare pagamenti in criptovalute grazie all’accordo con l’exchange GEMINI.
Le transazioni stanno avvenendo in tutte le sedi permanenti della galleria come New York, Hong Kong, Seoul e Londra, ma anche in quelli stagionali come Aspen, Palm Beach e Taipei.
La galleria ha collaborato con Gemini per consentire ai collezionisti di acquisire opere in oltre 40 criptovalute, tra cui Bitcoin e Ether, mentre molti dei suoi artisti, tra cui Gilbert & George, Catherine Opie e Tony Oursler riceveranno le percentuali sulle vendite in criptovalute con wallet su Gemini.
La partnership segna un cambiamento importante per il mondo dell’arte, dove si diffondono sempre di più forme di pagamento in criptovalute in un mercato meglio conosciuto per la sua opacità e deregolamentazione.
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