Beh dopo il record da Christie’s…Beeple è l’alfiere e senza dubbio il pioniere del nuovo mercato della Crypto Art!
Mentre il mondo è in preda alla ‘Beeple Mania’, Mike Winkelmann guadagna milioni vendendo pixel digitali….ma chi è il crypto artist da 69 milioni di dollari?
Conosciamolo meglio…
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Beeple è il nome d’arte di Mike Winkelmann, illustratore e crypto artista di trentanove anni.
Vive a Charleston…nel South Carolina…padre di due figli e marito di un’insegnante.
Crea arte digitale: pixel su schermi che raffigurano immagini bizzarre, esilaranti, inquietanti e talvolta grottesche.
Mette insieme cultura pop, tecnologia e scenari post-apocalittici con continui riferimenti politici e all’attualità…
Fin qui tutto normale a parte il fatto che Beeple è l’artista che ha dato il via ad una rivoluzione artistica digitale da milioni di dollari.
Le sue opere sono grafiche realizzate interamente al computer, 100% virtuali ma non riproducibili e non modificabili
Il sistema che rende queste creazioni uniche si chiama NFT acronimo per non-fungible token…un sistema criptato con tanto di firma dell’artista.
Ora che il problema dell’unicità delle opere digitali è stato risolto grazie alla blockchain…
Beeple ha aperto le danze.
L′11 marzo…la casa d’aste Christie’s ha venduto all’asta “Everydays-The First five thousand Days”, un collage digitale di Beeple con circa 5000 immagini per oltre 69 milioni di dollari, che ha infranto il record assoluto mondiale per la Crypto Art.
Everyday è il lavoro più celebrato nella storia dell’arte digitale, iniziato il 1° maggio del 2007, Beeple ha realizzato un’opera ogni singolo giorno della sua vita.
Con questa vendita Beeple supera il suo record personale di 6,6 milioni di dollari per singola opera e arriva a quasi 100 milioni di dollari di vendite totali in Crypto Art.
L’opera di Beeple si qualifica terza tra quelle di autori viventi, dopo le cifre spese per lavori di Jeff Koons, 91 milioni di dollari e David Hockney 90 milioni di dollari.
Su Instagram Beeple ha 2 milioni di follower e collabora con noti brand tra cui Apple, Space X, Nike, Coca Cola, Samsung.
Le sue opere sono state mostrate in due spettacoli del primo tempo del Super Bowl nel 2019 e nei concerti di cantanti come Justin Bieber, One Direction, Katy Perry, Nicki Minaj ed Eminem.
Tuttavia non è rappresentato da nessuna galleria né è inserito nel sistema dell’arte tradizionale, ad eccezion fatta del primo passo mosso in accordo con Christie’s.
Noah Davis, specialista di Arte Post War e Contemporanea di Christie’s, lo definisce un “un pioniere sfacciato tra gli artisti digitali” e aggiunge: “Non diversamente dall’avvento della Street Art come categoria collezionistica blue chip, l’arte basata sulla NFT è sulla soglia di diventare la prossima forza ingegnosamente dirompente nel mercato dell’arte”.
Il mercato degli NFT, infatti, nato intorno al 2017 è decollato di recente tra la fine del 2020 e gli ultimi mesi del 2021, che hanno visto un’altra opera di Beeple, una gif di 10 secondi di un Donald Trump gigante riverso in terra, essere rivenduta per 6,6 milioni di dollari.
“Gli artisti” conferma Beeple “da vent’anni utilizzano mezzi hardware e software per creare opere d’arte e distribuirle su internet, ma non c’è mai stato un vero modo di possederle e collezionarle….
Con gli NFT adesso è cambiato tutto. Credo che stiamo assistendo all’inizio del prossimo capitolo della storia dell’arte: l’arte digitale”.
Che Christie’s ci abbia visto lungo?
Guarda il video su Youtube…
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