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ARTE & DIRITTO / Gli studi legali d’Arte in Italia / ArteCONCAS / Andrea Concas

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ARTE & DIRITTO

Gli studi legali d’Arte in Italia

Arte e Diritto, gli studi legali d’arte in Italia.

L’attenzione al mondo dell’arte e al suo mercato ha portato numerosi professionisti ad approcciare alla tematica.

L’arte ha delle problematiche specifiche che devono essere affrontate da professionisti con esperienza nel settore. Per questo anche gli studi legali, e quindi gli avvocati, hanno iniziato a studiare e approfondire le necessità di artisti, collezionisti e gallerie e sono sempre più i casi in cui i grandi studi legali danno vita a vere e proprie collezioni, con aspetti di fruizione pubblica e di valorizzazione culturale dedicate ai propri clienti ma non solo. 

Sono sempre più numerosi i grandi studi che aprono settori dedicati all’arte. All’interno di questi, spesso guidati dal patron o dai partner principali, aprono e danno vita a collezioni e servizi specifici per il settore.

Oggi artisti, collezionisti, gallerie, musei hanno sempre più bisogno di un supporto anche di tipo legale, offrendo servizi e consulenze per la tutela del proprio lavoro, per la difesa in caso di truffe e di falsi o ancora per l’expertise in alcuni campi, o per l’esportazione delle opere, o ancora per la redazione o la mediazione di contratti.

In Italia uno dei primi studi a dedicare un settore all’arte è stato Negri-Clementi Studio Legale Associato, recentemente premiato come studio legale d’arte dell’anno, nonché proprietario di una grande collezione che a breve sarà aperta al pubblico.

Il limite quindi tra servizi professionali, passione e fruizione è molto sottile, in questo caso non vi è nulla di male, anzi è un aspetto assolutamente interessante e da valorizzare. Spesso guidati da grande passione i fondatori di questi studi o i partner, al pari di altre professioni, uniscono passione e lavoro in un qualcosa di cui sono ovviamente e prettamente formati, a un’altra di cui sono appassionati, utile e dilettevole.

E tutti noi possiamo godere di quest’aspetto con grandissime collezioni curate e soprattutto perfettamente catalogate ed esposte. Per questo in occasione di grandi eventi, pensiamo al Miart a Milano o ad altre fiere, gli studi legali aprono al pari delle gallerie con vere e proprie esposizioni, ovviamente quasi sempre legate alle proprie collezioni, offrendo un’opportunità ad appassionati, artisti e collezionisti di poter entrare in questi grandi studi, offrendo l’occasione di visionare opere altrimenti irraggiungibili.

Questa è una grande opportunità anche per gli artisti. Seppure non sia prettamente quella l’occasione di presentarsi, è comunque un modo per conoscersi e incontrare numerosi appassionati e professionisti che visitano le esposizioni e gli eventi, nonché è possibile visionare anche che tipo di collezione ha, perché potrebbero essere loro stessi, per voi, dei possibili collezionisti, o magari diventare voi loro clienti. 

Alcuni di questi fanno vivere le loro collezioni in maniera organica e quotidiana all’interno dei propri studi, creando quasi dei piccoli musei, nei quali è possibile quotidianamente, per i loro clienti, visionare le opere quasi sempre accompagnate da cataloghi, curatele e testi a supporto e addirittura con referenti curatori in loco quotidianamente.

Possiamo citare l’avvocato Giuseppe Iannaccone, la cui collezione spazia tra arte moderna e contemporanea, non disdegnando la fotografia e installazioni. O ancora Nctm Studio Legale, la cui collezione è formata da opere commissionate su misura per lo studio, la cui responsabile è la storica dell’arte Gabi Scardi.

Parlare d’arte è un’occasione di confronto ma anche di business.

Per questo sono sempre più numerosi i casi in cui si organizzano conferenze legate alla tematica specifica, come per esempio LCA Studio Legale organizzatore dell’incontro annuale LAW IS ART in collaborazione con grandi partner ufficiali, tra cui Miart, AXA, Acacia e APICE. Un’occasione quindi per aggiornarsi e parlare di arte anche sotto altri aspetti.

Anche i più importanti studi legali internazionali affrontano la tematica con settori dedicati, pensiamo a Withers o ancora allo Studio Chiomenti che da poco ha aperto la sezione italiana guidata dall’avvocato Angela Saltarelli.

Gli studi legali d’arte in Italia sono grandi professionisti dello studio dell’arte.

E tu, quale avvocato scegli?

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CHE COS’E’ L’ARTE? Scopriamo alcune definizioni / ArteCONCAS / Andrea Concas

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CHE COS’E’ L’ARTE?

Scopriamo alcune definizioni…

Che cos’è l’arte?

Scopriamolo insieme.

Non è semplice definire che cos’è un’opera d’arte, tanti sono stati i pareri discordanti nel tempo, proviamo a vederne qualcuno.

Uno dei primi a trattare l’argomento fu Lev Tolstoj, filosofo e scrittore russo che nel 1897 scrisse il primo trattato per definire che cosa fosse l’arte. L’assioma alla base del trattato era la domanda se “l’arte potesse essere soltanto qualcosa che produce il bello”, a cui Tolstoj rispose infine: “L’arte è la capacità di suscitare quel sentimento di gioia nel rapporto che si instaura tra l’artista e gli altri che contemplano l’opera”. Analisi certamente molto efficace, ma contestualizzata in un’epoca lontana dalla nostra, nella quale l’arte può essere ambigua e di difficile interpretazione.

La parola “arte” viene comunemente definita nei dizionari come “Espressione o applicazione dell’abilità creativa e dell’immaginazione degli esseri umani, generalmente in forme visive come la pittura o la scultura, nella produzione di opere principalmente apprezzate per la loro bellezza o forza emotiva”. Ovviamente è una definizione standard e di ampio respiro. Per questo motivo fu il New York Times a chiedere ai maggiori studiosi dell’epoca, nel 1997, una definizione di arte. Le loro risposte sono state le più disparate e differenti, tuttavia è emersa la volontà di non costringere il concetto di arte a un qualcosa di definito.

Le maggiori dichiarazioni in tal senso sono dell’ex direttore del MoMA William Rubin, il quale dichiara: “Qualsiasi cosa può essere arte, non esiste una definizione di arte”. L’emblema di questa definizione fu l’artista Marcel Duchamp, il quale con la sua opera “Fontana” aprì una nuova visione di interpretazione dell’arte contemporanea, attribuendo a un oggetto di uso comune, un orinatoio in questo caso, lo status di opera d’arte.

Tra tutte queste definizioni, un unico concetto alla base è che l’arte è la rappresentazione filosofica del pensiero del tempo e quindi il concetto di arte e la sua definizione cambia con i suoi protagonisti, i tempi e la storia. Tuttavia, se può sembrare che l’arte possa essere tutto ovunque e comunque, dobbiamo evidenziare come il mercato in realtà poi abbia delle regole completamente diverse e sia una storia scritta su un altro libro.

E per te, che cos’è l’arte?

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ASSICURARE LE OPERE D’ARTE / Proteggi la tua ARTE / ArteCONCAS / Andrea Concas

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ASSICURARE LE OPERE D’ARTE

Proteggi la tua arte…

L’assicurazione nel mondo dell’arte. Scopriamo come nascono e come operano oggi.

Anche il mondo dell’arte ha bisogno di servizi assicurativi ed è per questo che le grandi compagnie oggi realizzano servizi su misura per il settore, supportando anche eventi, mostre e fiere, scopriamo come.

Le assicurazioni per l’arte nascono negli anni Sessanta, la prima fu la Nord Stream Agency, oggi conosciuta come AXA ART. Conosciute come floaters consistevano nell’assicurazione dei mobili e delle merci destinate alle esposizioni in occasione delle mostre, delle biennali o dei grandi musei.

Da questo punto è nato il concetto di assicurare un bene per il suo valore intrinseco. Il passo fu breve e da quel momento vennero assicurati, oltre che i mobili per le esposizioni, anche le opere d’arte esposte, fossero esse sculture, carte o dipinti.

E’ qui che nasce la polizza assicurativa per l’arte. Oggi il gruppo AXA opera ancora nel campo dell’arte, con il settore specifico per l’arte, AXA ART appunto, guidato da Kai Kuklinski, ed opera nel settore a 360°, passando da sponsorizzazioni di mostre, fiere, fino addirittura all’investimento in società che operano nel campo dell’arte. Una conoscenza quindi approfondita delle problematiche di settore e nella redazione di report specifici o di convegni sulle problematiche maggiori.

Insieme a loro, tutti i grandi gruppi hanno una branca dedicata all’arte, parliamo di Allianz, di Lloyd’s, di Hiscox, Zurich, Helvetica, Ciaccio Broker e tanti altri operatori del settore. L’arte ha delle problematiche specifiche e di conseguenza ha delle esigenze di mercato e soprattutto tecniche inerenti alle tipologie di polizze specifiche e all’eventuale risarcimento. Uno dei grandi problemi delle assicurazioni è determinare il valore dell’opera assicurata.

Oggi esistono differenti soluzioni assicurative per tutelare la propria collezione d’arte. Alcune delle polizze più usuali sono la polizza chiodo a chiodo, la all risk, quella di trasporto, la polizza a rischio definito o nominato. Ognuna di queste ha delle caratteristiche specifiche e delle condizioni particolari per le dinamiche di eventuale riscossione e risarcimento. Tuttavia, una delle problematiche maggiori delle opere d’arte è il riconoscimento e la quantificazione dell’eventuale danno, sia esso in caso di furto o danneggiamento, in quanto è veramente complesso capire che cosa si va ad assicurare. Oggi le maggiori compagnie assicurative, soprattutto per importi inferiori, non avranno problemi ad emettere le polizze, anche solo a fronte di un’email o di una lista di opere d’arte, in quanto il problema della verifica in caso di attivazione della polizza ed eventuale risarcimento, verrà fatta a posteriori. Di conseguenza l’onere della prova spetta a voi, e quindi dimostrare che cosa abbiamo assicurato. Vi sentirete dire addirittura se avete assicurato il valore della carta o del supporto su cui era l’opera, in quanto non è dimostrabile il valore intrinseco aggiunto dell’opera d’arte stessa. Quanto si parla di perizie e controperizie bisogna dimostrare tutto lo storico che possa avvalorare l’autenticità o addirittura la valutazione nel mercato dell’opera assicurata.

E’ fondamentale quindi avere la documentazione e il corredo dell’opera d’arte apposto, aggiornato e documentato, perché in caso di danno dobbiamo essere pronti a dimostrare che il valore assicurato era congruo e giusto, perché purtroppo le opere d’arte se perse, danneggiate o rubate non potranno essere rifatte. 

Le compagnie d’assicurazione sono oggi da un lato degli ottimi alleati per la gestione e conservazione della nostra collezione, possono diventare il nostro peggiore incubo, o ancora, possono essere supporter delle nostre mostre o iniziative in qualità di sponsor.

E tu, sei pronto ad assicurare la tua collezione?

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LA COMMISSIONE DI UN’OPERA D’ARTE – 3 consigli da seguire / ArteCONCAS / Andrea Concas

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LA COMMISSIONE DI UN’OPERA D’ARTE

3 Consigli da seguire per i lavori su commissione.

Mi hanno commissionato un’opera d’arte.

E ora, che cosa faccio?

Realizzare un’opera d’arte su commissione può essere una grandissima opportunità o trasformarsi nel peggiore incubo per un artista. Scopriamo come affrontare un’opera commissionata nel migliore dei modi.

Per “opera commissionata” si intende la realizzazione da parte dell’artista, seguendo la propria ricerca artistica, di un’opera d’arte con indicazioni specifiche di dimensioni, materiali, a volte colori o posizionamenti particolari da parte della committenza, che solitamente può essere un collezionista, un’azienda o un ente pubblico. Diventa quindi un’opera sì realizzata dall’artista, ma in qualche modo condizionata o promossa o, diciamo, “guidata” da parte di un esterno.

Per questo la comunicazione tra voi e l’esterno dev’essere chiara e soprattutto con dei paletti limitati, per non andare a incidere sul lavoro dell’artista e sulla propria ricerca.

Scopriamo quindi 3 consigli per affrontare la commissione con il minor numero di problemi: informati, confrontati e produci. 

Prima di iniziare un lavoro su commissione è fondamentale informarsi su chi ce l’ha commissionato e perché e la motivazione che l’ha spinto ad investire su di noi, perché in qualche modo l’investimento sia anch’esso di fiducia nei vostri confronti. Di conseguenza è importante capire chi è, cosa fa, perché, che tipo di collezione ha (se è un collezionista), se è sporadico, se capisce il vostro linguaggio. Per aver queste informazioni, non rifiutate un lavoro alla prima richiesta di commissione e non dite di si, ma ascoltate le necessità, perché solo dopo una conoscenza della committenza potresti scoprire piacevoli sorprese, che sono le motivazioni più profonde di quelle apparentemente dimostrate, o ancora, che ci sono dei punti in comune tra la vostra ricerca artistica e la motivazione per cui qualcuno vi commissiona un’opera.

Una volta confermata la volontà di accettare la commissione dell’opera, è importante incontrarsi con il committente, anche più di una volta se necessario, possibilmente nel vostro studio se è disponibile, perché in quel momento c’è l’opportunità di potervi confrontare anche su quello che avete già realizzato quindi, se avete altre opere, usarle quale esempio della vostra ricerca artistica, e quindi iniziare a impostare i paletti limite di questa collaborazione, perché è fondamentale non snaturare il proprio lavoro, ma altresì, è anche importante capire quali sono i bisogni.

Una volta stabilite le specifiche dell’opera commissionata è fondamentale iniziare a porre tutto nero su bianco, in maniera precisa e puntuale, con le informazioni che specificano le dimensioni, la tipologia, i materiali usati, il budget, la tempistica e soprattutto normare anche eventuali diritti di riproduzione, di pubblicazione o di comunicazione ed eventuali commissioni da dover corrispondere a intermediari. O ancora le tranche di pagamento: quando, come e perché.

Seppure potrebbero apparire come concetti scontati in realtà, se fate un po’ di mente locale, non lo sono per nulla. Andare in deficit economico e non poter pagare fornitori, o ancora, non poter lavorare e dedicarsi tempo pieno all’opera, è una delle cose peggiori. Quindi è importante, al pari di tutelare la vostra creatività, tutelarsi, e quindi avere ben chiaro i limiti e i doveri tra le parti.

Se avete problemi da questo punto di vista potete sicuramente rivolgervi a professionisti del settore, quali avvocati o consulenti che potranno ben supportarvi in questa delicata fase.

Bene! Ti ha convinto? Sei soddisfatto del contratto? Puoi iniziare finalmente a fare quello che ti piace di più:  creare la tua opera.

In questa fase di produzione è fondamentale fare degli incontri con cadenza puntuale sull’andamento e lo sviluppo dell’opera. Questo ti permetterà di evitare brutte sorprese durante la consegna finale. Se il committente è informato su quello che stai facendo passo per passo, sarà più facile avere la sua approvazione o meno, o eventuali modifiche in fase di costruzione dell’opera, evitando quindi successivi problemi sicuramente più grandi.

Bisogna stare attenti ad eventuali richieste troppo pressanti da parte della committenza, che potrebbero in qualche modo addirittura andare a stravolgere l’opera iniziale preventivata. Se siete d’accordo, bene … altrimenti, avrete un contratto che vi tutelerà. 

In tutto questo, è fondamentale non perdere la propria identità. È vero che è una commissione, ma comunque è una commissione della vostra arte  e quindi è fondamentale che voi rispettate il vostro percorso, la vostra identità e soprattutto la vostra arte.

Sei pronto a realizzare la tua prima opera d’arte commissionata? 

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PROFESSIONE ARTISTA / fai dell’arte la tua professione / ArteCONCAS / Andrea Concas

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PROFESSIONE ARTISTA ArteConcas
PROFESSIONE ARTISTA ArteConcas

FAI DELL’ARTE LA TUA PROFESSIONE

In ProfessioneArtista troverai una community di professionisti provenienti da ogni settore del mondo dell’arte, video-corsi professionali, contenuti esclusivi ed imperdibili, consulenze personalizzate e un percorso su misura, studiato appositamente per affrontare quotidianamente e con serietà la strada fare dell’arte la tua professione… https://www.professioneartista.it/

I PORTI FRANCHI / La collezione d’arte più grande del mondo / ArteCONCAS / Andrea Concas

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I PORTI FRANCHI La collezione d’arte più grande del mondo ArteCONCAS Andrea Concas
I PORTI FRANCHI La collezione d’arte più grande del mondo ArteCONCAS Andrea Concas

I PORTI FRANCHI

La collezione d’arte più grande del mondo…

E se vi dicessi che esiste un luogo, al riparo da occhi indiscreti, dove viene tenuta la più grande raccolta di opere d’arte di tutto il mondo? Beh non è uno scherzo, scopriamo di cosa si tratta…

GLI ERRORI DEGLI ARTISTI / Vita da VERNISSAGE / ArteCONCAS / Andrea Concas

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GLI ERRORI DEGLI ARTISTI

Vita da #VERNISSAGE

Sei all’opening della tua mostra personale o nel bel mezzo di uno studio visit con professionisti del settore e appassionati? Pensi di essere finalmente arrivato al successo?

Beh la strada è ancora lunga e le insidie sono dietro l’angolo, ti elenco alcuni comportamenti che potrebbero sabotare la tua carriera.

Scopri quali errori da non commettere…

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ANDREA CONCAS / Il mondo dell’arte che nessuno ti ha mai raccontato / Arte CONCAS

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VITA D’ARTISTA / Le occasioni da non perdere: Vita Sociale / Andrea Concas / ArteConcas

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VITA DARTISTA Le occasioni da non perdere Vita Sociale Andrea Concas ArteConcas
VITA DARTISTA Le occasioni da non perdere Vita Sociale Andrea Concas ArteConcas

VITA D’ARTISTA

Le occasioni da non perdere: Vita Sociale

Oggi l’artista è sempre più coinvolto nella vita sociale, tra Vernissage, mostre ed eventi..

I FALSI NEL MONDO DELL’ARTE / Gli ultimi casi italiani / ArteConcas / Andrea Concas

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I FALSI NEL MONDO DELL’ARTE

Gli ultimi casi italiani.

Nulla è più doloroso per un collezionista che scoprire che l’opera che ha acquistato, che ha desiderato, è falsa.

Scopriamo cos’è successo in Italia negli ultimi anni.

Gli esperti del Fine Art Expert Institute di Ginevra hanno dichiarato l’anno scorso che oltre il 50% delle opere immesse nel mercato sono false o di errata attribuzione. È un dato ovviamente eclatante e clamoroso. Questo significa che durante i loro studi di approfondimento, commissionati da collezionisti, musei e istituzioni, hanno rilevato grandissime incongruenze con quanto dichiarato in fase di richiesta di analisi.

Gli ultimi casi italiani, purtroppo, non fanno che confermare questa problematica. 

Qualche mese fa è stata inaugurata a Genova una mostra su Amedeo Modigliani, chiusa dopo qualche settimana in quanto è stato scoperto che delle 20 opere esposte solo una era originale. Il danno d’immagine per un evento di questo genere è di una portata che va ben oltre la mostra stessa e la città, in quanto mette in discussione le attività istituzionali e scoprire che anche una mostra ospitata in un museo importante come Palazzo Ducale a Genova possa essere falsa, è un grave danno per il settore e per i collezionisti.

Di qualche settimana fa anche la notizia delle opere di Enrico Castellani: a seguito di una denuncia di un collezionista, suo malgrado si sono ritrovate opere falsificate per svariati milioni di euro, immesse nel mercato dal 2014. Nell’indagine sono coinvolti, anche in questo caso, gallerie ed esperti del settore, che hanno riprodotto le famose tele estroflesse, oggi esposte e presenti in numerose collezioni internazionali.

Altro caso, simile ma ancor più grave, è quello che ha riguardato le opere dell’artista Dadamaino e in cui, grazie all’occhio esperto di un collezionista, è stata smascherata una truffa che coinvolgeva componenti di una galleria ma soprattutto l’archivio. La figura dell’archivio è fondamentale per la trasparenza del mercato, perché dovrebbe garantire l’autenticità delle opere post mortem. In questo caso l’archivio emetteva certificati d’autenticità falsi, o meglio, di comodo alla galleria e ai relativi falsari di turno.

Questa truffa ha creato un danno per oltre 20milioni di euro, per un totale di 462 opere di cui solo 90 sono state identificate, le altre 372, ahimè e ahinoi, sono ancora in libera circolazione e quindi non possiamo escludere che qualcuno tenterà di rimetterle nel mercato.

Ovviamente il danno va ben oltre i numeri appena citati, però in qualche modo ha inficiato il valore di mercato dell’artista, creando scompiglio nei suoi collezionisti e una scia che durerà anni.

Inutile nascondere che tali notizie danneggiano il mercato e creano ovviamente sconforto. Tuttavia è giusto parlarne e soprattutto è giusto prendere le dovute precauzioni.

In questo momento musei, archivi, istituzioni e società private stanno lavorando proprio alla tutela delle opere d’arte e delle autentiche. Questo sarà il challenge dei prossimi anni. 

Alcune startup inclusa Art Rights stanno lavorando proprio su questo. 

E tu, sei pronto a proteggere la tua arte? 

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ANDREA CONCAS / Il mondo dell’arte che nessuno ti ha mai raccontato / Arte CONCAS

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COME VALUTARE UN’OPERA D’ARTE / Connoisseurship – Provenienza – Expertise /Andrea Concas /ArteConcas

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COME VALUTARE UN’OPERA D’ARTE

Scopri la triade americana: Connoisseurship / Provenienza / Expertise

Come si valuta un’opera d’arte? Scopriamo il triangolo delle autentiche!

In America basano l’autentica e l’expertise delle opere d’arte su 3 pratiche condivise, 3 procedure per poter verificare che quell’opera sia vera.

Prende il nome della “Triade delle autentiche”, che è basata su Connoisseurship, Provenienza ed Expertise.

Le buone norme per un collezionista, ma non solo, impongono oggi di fare attente verifiche sull’acquisto e sulle proprie opere in collezione. Per questo è sempre più importante avere tutta la documentazione a supporto dell’opera d’arte ma, soprattutto, in fase d’acquisto verificare o attuare delle procedure per abbassare il rischio di falsi e di errate attribuzioni.

Il mercato americano è completamente diverso da quello europeo e si basa su dinamiche differenti. 

Per questo in gergo tecnico viene definito “la triade dell’autentica o della certificazione”. Questa è composta da 3 fattori principali realizzati da esperti del settore che vanno ad analizzare l’opera sotto 3 punti di vista differenti. Scopriamo quali.

La Connoisseurship è una pratica che nasce fin dall’800 e riguarda l’analisi visiva da parte di uno storico dell’arte o di un esperto del settore, che va ad individuare caratteristiche tecniche, estetiche e visive di un’opera, andandola poi ad attribuire a un determinato periodo o artista.

La prima fase è basata su fattori prettamente personali e conoscitivi da parte dell’esperto il quale, facendo fonte sulla sua conoscenza, inizia a classificare e annotare eventuali differenze o tratti comuni tra l’opera e lo storico dell’artista di presunta attribuzione. Ovviamente questa fase va poi avvalorata da studi comparativi e tecnici che vedremo successivamente.

Non mancano ovviamente i casi più estremi, quello per esempio di Bernard Berenson, il quale affermava di trovarsi davanti a un Velázquez originale solo quando sveniva. Una tecnica particolare, più unica che rara, spesso però avvalorata dal suo storico e dal suo curriculum professionale.

O ancora, lo scandalo Knoedler, dove l’abile falsario aveva riprodotto i quadri di Pollock o Rothko eppure, avendo una grande reputazione, la parola e la reputazione della galleria in qualche modo avvaloravano l’autentica dell’opera stessa.

Ovviamente la pratica della Connoisseurship è meno affidabile rispetto a quella della valutazione, perché gli aspetti soggettivi sono tanti e possono essere facilmente messi in discussione da parti terze, eppure oggi nel mercato dell’arte è quella più diffusa.

La Provenienza. La reputazione dell’esperto o la sua esperienza, tuttavia non può mai prevalere alla due diligence sulla provenienza e sullo storico dell’opera d’arte, lo storico inteso come il tracciamento di tutti quei passaggi che sono avvenuti negli anni precedenti all’ultima acquisizione. Questo lavoro viene fatto mediamente dall’acquirente o dal collezionista, o dai suoi incaricati, quindi tecnici di settore, che vanno a fare una vera e propria indagine su tutto lo storico di quell’opera cercando con ricerche d’archivio, in pubblicazioni, o ancora con materiale video o fotografico presenze di quell’opera in occasione di esposizioni, mostre, gallerie, passaggi in asta e in tutte quelle altre occasioni pubbliche certificate e dimostrate che possono avvalorare l’esistenza di quell’opera. È un vero lavoro d’indagine, un’indagine conoscitiva per tracciare lo storico dell’opera d’arte, i suoi proprietari, le sue esposizioni e le sue movimentazioni. Più informazioni abbiamo sulla storia dell’opera d’arte, maggiore sarà il suo valore e sarà più facile dimostrare la sua autenticità. Per questo motivo, anche per i collezionisti è fondamentale tenere traccia della vita della propria collezione e delle proprie opere d’arte: dove, quando, come sono state esposte, prestate, vendute, cedute o ancora commissionate.

L’Expertise è l’ultima e terza fase. Riguarda tutte le analisi scientifico-tecniche da effettuarsi sull’opera, anche con l’utilizzo di tecnologie avanzate, dai raggi X all’analisi del pigmento, dei colori, o ancora di tutto quello che possa in qualche modo essere prova temporale, tecnica o realizzativa di quell’opera.

Le tecnologie oggi ci permettono di avere degli studi molto precisi e di smascherare i falsi: se da un lato vi è un avanzamento in tal senso, anche dall’altro i falsari oggi adottano delle tecnologie o recuperano colori, tele, tessuti realizzati in tempi coevi all’opera falsificata.

Queste analisi riescono in qualche modo, purtroppo non sempre, a svelare questi arcani. Numerosi sono i casi in cui opere false sono state scoperte grazie all’analisi dei pigmenti. Pensiamo anche ai Pollock falsi realizzati con colori non esistenti negli anni ’50. 

Ovviamente questi test sono molto impegnativi e spesso molto onerosi. Bisogna valutare attentamente la necessità o l’opportunità di commissionarli a degli studi di settore.

Su questi punti si basa la triade dell’autentica. Avendo l’ok da parte di tutte queste fasi, verosimilmente sarà più facile dimostrare l’autenticità della nostra opera.

Starà quindi a voi collezionisti capire, anche in base al valore dell’opera, quali ricerche e quali studi commissionare o fare, affinché si possa ridurre il rischio di falso

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