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COME VALUTARE UN’OPERA D’ARTE / Connoisseurship – Provenienza – Expertise /Andrea Concas /ArteConcas

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COME VALUTARE UN’OPERA D’ARTE

Scopri la triade americana: Connoisseurship / Provenienza / Expertise

Come si valuta un’opera d’arte? Scopriamo il triangolo delle autentiche!

In America basano l’autentica e l’expertise delle opere d’arte su 3 pratiche condivise, 3 procedure per poter verificare che quell’opera sia vera.

Prende il nome della “Triade delle autentiche”, che è basata su Connoisseurship, Provenienza ed Expertise.

Le buone norme per un collezionista, ma non solo, impongono oggi di fare attente verifiche sull’acquisto e sulle proprie opere in collezione. Per questo è sempre più importante avere tutta la documentazione a supporto dell’opera d’arte ma, soprattutto, in fase d’acquisto verificare o attuare delle procedure per abbassare il rischio di falsi e di errate attribuzioni.

Il mercato americano è completamente diverso da quello europeo e si basa su dinamiche differenti. 

Per questo in gergo tecnico viene definito “la triade dell’autentica o della certificazione”. Questa è composta da 3 fattori principali realizzati da esperti del settore che vanno ad analizzare l’opera sotto 3 punti di vista differenti. Scopriamo quali.

La Connoisseurship è una pratica che nasce fin dall’800 e riguarda l’analisi visiva da parte di uno storico dell’arte o di un esperto del settore, che va ad individuare caratteristiche tecniche, estetiche e visive di un’opera, andandola poi ad attribuire a un determinato periodo o artista.

La prima fase è basata su fattori prettamente personali e conoscitivi da parte dell’esperto il quale, facendo fonte sulla sua conoscenza, inizia a classificare e annotare eventuali differenze o tratti comuni tra l’opera e lo storico dell’artista di presunta attribuzione. Ovviamente questa fase va poi avvalorata da studi comparativi e tecnici che vedremo successivamente.

Non mancano ovviamente i casi più estremi, quello per esempio di Bernard Berenson, il quale affermava di trovarsi davanti a un Velázquez originale solo quando sveniva. Una tecnica particolare, più unica che rara, spesso però avvalorata dal suo storico e dal suo curriculum professionale.

O ancora, lo scandalo Knoedler, dove l’abile falsario aveva riprodotto i quadri di Pollock o Rothko eppure, avendo una grande reputazione, la parola e la reputazione della galleria in qualche modo avvaloravano l’autentica dell’opera stessa.

Ovviamente la pratica della Connoisseurship è meno affidabile rispetto a quella della valutazione, perché gli aspetti soggettivi sono tanti e possono essere facilmente messi in discussione da parti terze, eppure oggi nel mercato dell’arte è quella più diffusa.

La Provenienza. La reputazione dell’esperto o la sua esperienza, tuttavia non può mai prevalere alla due diligence sulla provenienza e sullo storico dell’opera d’arte, lo storico inteso come il tracciamento di tutti quei passaggi che sono avvenuti negli anni precedenti all’ultima acquisizione. Questo lavoro viene fatto mediamente dall’acquirente o dal collezionista, o dai suoi incaricati, quindi tecnici di settore, che vanno a fare una vera e propria indagine su tutto lo storico di quell’opera cercando con ricerche d’archivio, in pubblicazioni, o ancora con materiale video o fotografico presenze di quell’opera in occasione di esposizioni, mostre, gallerie, passaggi in asta e in tutte quelle altre occasioni pubbliche certificate e dimostrate che possono avvalorare l’esistenza di quell’opera. È un vero lavoro d’indagine, un’indagine conoscitiva per tracciare lo storico dell’opera d’arte, i suoi proprietari, le sue esposizioni e le sue movimentazioni. Più informazioni abbiamo sulla storia dell’opera d’arte, maggiore sarà il suo valore e sarà più facile dimostrare la sua autenticità. Per questo motivo, anche per i collezionisti è fondamentale tenere traccia della vita della propria collezione e delle proprie opere d’arte: dove, quando, come sono state esposte, prestate, vendute, cedute o ancora commissionate.

L’Expertise è l’ultima e terza fase. Riguarda tutte le analisi scientifico-tecniche da effettuarsi sull’opera, anche con l’utilizzo di tecnologie avanzate, dai raggi X all’analisi del pigmento, dei colori, o ancora di tutto quello che possa in qualche modo essere prova temporale, tecnica o realizzativa di quell’opera.

Le tecnologie oggi ci permettono di avere degli studi molto precisi e di smascherare i falsi: se da un lato vi è un avanzamento in tal senso, anche dall’altro i falsari oggi adottano delle tecnologie o recuperano colori, tele, tessuti realizzati in tempi coevi all’opera falsificata.

Queste analisi riescono in qualche modo, purtroppo non sempre, a svelare questi arcani. Numerosi sono i casi in cui opere false sono state scoperte grazie all’analisi dei pigmenti. Pensiamo anche ai Pollock falsi realizzati con colori non esistenti negli anni ’50. 

Ovviamente questi test sono molto impegnativi e spesso molto onerosi. Bisogna valutare attentamente la necessità o l’opportunità di commissionarli a degli studi di settore.

Su questi punti si basa la triade dell’autentica. Avendo l’ok da parte di tutte queste fasi, verosimilmente sarà più facile dimostrare l’autenticità della nostra opera.

Starà quindi a voi collezionisti capire, anche in base al valore dell’opera, quali ricerche e quali studi commissionare o fare, affinché si possa ridurre il rischio di falso

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#ARTECONCAS / PODCAST

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GUCCI NETFLIX GALLIANO Quando il marketing si ispira allArte ArteConcas Andrea Concas11
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Ancora una campagna pubblicitaria di grande impatto per Gucci, il cui direttore creativo Alessandro Michele, non perde occasione per ispirarsi all’arte ed usare le sue leve emozionali…

VUOI FARE DELL’ARTE LA TUA PROFESSIONE? Scopri come con #ArteCONCAS / Andrea Concas

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Dal 25 maggio 2018, entra in vigore il nuovo regolamento sulla privacy, noto con l’acronimo GDPR che sta per “General Data Protection Regulation”.

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DAMIEN HIRST Quando l'artista gioca da soloArteConcas Andrea Concas
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DAMIEN HIRST

Quando l’artista gioca da solo…

Damien Hirst è l’artista contemporaneo che nel bene o nel male tutti conoscono, dissacrante e quasi arrogante attraverso le sue opere.

DONNE & ARTE – Un binomio sempre più forte / Andrea Concas / ArteConcas

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DONNE & ARTE

Un binomio sempre più forte..

Le donne e l’arte, un binomio sempre più attuale. Scopriamo perché.

Le donne sono sempre state protagoniste nel mondo dell’arte, in maniera diretta o in maniera indiretta. Oggi sono presenti e dominano il mercato sia dal lato operativo e professionale che da quello artistico e creativo.

Il mondo dell’arte è sempre stato condizionato da un maschilismo latente o esplicito. L’apice arrivò con il grande artista tedesco Georg Baselitz il quale dichiarò che le donne non dipingono un granché bene. Oggi le cose sono migliorate, sicuramente non al 100% ma tuttavia oggi le donne sono trasversalmente presenti in tutto il mercato dell’arte.

Facendo un’analisi dei maggiori settori dell’arte, le donne ricoprono ruoli di massima importanza essendo loro artiste, professioniste, galleriste, consulenti, direttrici di museo. Alcune di queste donne hanno tracciato la storia dell’arte in rosa. La prima tra tutte è stata Artemisia Gentileschi, donna e pittrice coraggiosa che nel ‘600, a seguito di un abuso da parte dell’assistente del padre caravaggesco, avviò una vera e propria rivoluzione divenendo una delle artiste più affermate e importanti nella storia dell’arte. Da questa storia, tragica quanto importante, si avvia un crescendo delle donne artiste; da quel momento in poi le donne e l’arte diventano un binomio sempre più forte. 

La prima donna che divenne direttrice di un museo italiano fu Palma Bucarelli, donna straordinaria che per più di trent’anni ha diretto la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

In ambito artistico non possiamo non citare Joan Jonas, una delle prime artiste di videoarte e di cui oggi una retrospettiva è esposta alla Tate Modern di Londra, museo di arte contemporanea importantissimo a sua volta guidato da una donna, Frances Morris.

Oggi grandi donne sono a capo anche di grandi collezioni. Non possiamo non citare l’italiana Patrizia Sandretto Re Rebaudengo a capo dell’omonima Fondazione, il cui operato sta divenendo un esempio per tantissime altre, utilizzando nuovi schemi e modi di comunicazione, soprattutto nei social network, dove ha trovato un modo originale e differente per approcciare all’arte e un target di pubblico differente, divenendo un esempio per la gestione e la promozione della propria collezione.

O ancora, Valeria Napoleone e la sua collezione, in cui sono rappresentate esclusivamente artiste donne, con le quali lotta fianco a fianco per la promozione e l’esposizione all’interno di grandi musei. Un ottimo esempio di promozione artistica.

Altro esempio è la Fondazione Trussardi guidata da Beatrice che, pur non avendo una sede fisica della propria collezione, invade le città con installazioni pubbliche, come l’ultima di Deller curata da Massimiliano Gioni in occasione del Miart.

Anche il mercato ha le sue protagoniste donne: curatrici e galleriste non mancano e danno il loro importante apporto. Possiamo citare Cecilia Alemani, curatrice del Padiglione Italia dell’ultima Biennale di Venezia; o ancora, Mariolina Bassetti presidente della casa d’aste Christie’s Italia mentre, per quanto concerne le gallerie italiane, solo per citarne alcune, Lia Rumma, Raffaella Cortese, Barbara Gladstone e Victoria Miro.

Anche le professioniste nel settore legale non sono da meno, pensiamo ad Angela Saltarelli dello Studio Chiomenti o ancora Annapaola Negri-Clementi dell’omonimo studio. O in ambito accademico Alessia Zorloni della Cattolica o Alessandra Donati della Bicocca, nonché presidente dell’Associazione Italiana Archivi d’Artista AitArt. 

Seppure sono stati fatti passi da gigante, tanta strada c’è ancora da compiere, ma è ovvio ed evidente che le donne sono protagoniste nell’arte e che condizionino in maniera attiva l’arte di oggi e di ieri, come professioniste, artiste, consulenti, mogli, amanti, amiche, ed è evidente che donne e arte siano un’accoppiata vincente.

E tu, a quale professionista ti vuoi ispirare?

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DEVI ACQUISTARE UN’OPERA D’ARTE? Scopri i 3 fattori di rischio / Andrea Concas / ArteConcas

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DEVI ACQUISTARE UN’OPERA D’ARTE?

Scopri i 3 fattori di rischio principali da valutare prima dell’acquisto..

LE FIERE D’ARTE – Art Basel – Frieze Art Fair – TEFAF / Andrea Concas / ArteConcas

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LE FIERE D’ARTE Art Basel – Frieze Art Fair – TEFAF Scopri le più importanti cosa fanno e come funzionano…

AUTENTICARE UN’OPERA D’ARTE il ruolo di Archivi e Fondazioni d’artista / Andrea Concas / ArteConcas

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AUTENTICARE UN’OPERA D’ARTE

Il ruolo di Archivi e Fondazioni d’artista…

Gli artisti vengono tutelati anche dopo la loro morte, grazie agli archivi e alle fondazioni ad essi dedicati. Scopriamo perché sono importanti per le gallerie e per i collezionisti.

L’archivio d’artista è un ente culturale impegnato costantemente nel catalogare, archiviare, gestire e tenere traccia di tutti i fattori importanti e delle opere di un artista, defunto o vivente, con lo scopo di collaborare con enti pubblici e privati e con istituzioni e musei, cercando occasioni per promuovere l’artista e il suo percorso.

Più è importante l’artista, più saranno i casi di opere false che circolano nel mercato. L’archivio si occupa di tutelare l’artista da questi aspetti. Laddove l’artista fosse defunto, il diritto d’autore impone che siano gli eredi a farlo, i quali per mandato possono riconoscere a studiosi, critici o esperti del settore l’autorizzazione a riconoscere e autenticare le opere dell’artista stesso.

L’autentica risulta essere uno dei principali compiti dell’archivio. Questi ricevono da parte di collezionisti, gallerie e musei, opere d’arte, le quali vengono analizzate, previo pagamento di una fee economica, e vengono riconosciute quali opere autentiche o meno, con il rilascio di un certificato. Questo certificato, insieme al suo numero di archiviazione, può determinare il valore dell’opera stessa, implementandolo o, in caso di sua assenza, addirittura azzerando il valore stesso dell’opera. Di conseguenza, l’importanza del certificato e degli archivi è fondamentale per il mercato: tutti i collezionisti vogliono comprare opere autentiche. È fondamentale che l’opera abbia un corredo di documenti puntuale e preciso.

Oggi si arriva a parlare quasi di mercato delle autentiche, nominato dagli stessi archivi e fondazioni d’artista, i quali determinano in qualche modo il bello, il brutto e il cattivo tempo, perché è loro facoltà dare valore e autenticità alle opere stesse. A volte questo potere si è trasformato in abuso, per questo molti collezionisti, soprattutto i più grandi, criticano aspramente l’attività di alcune fondazioni e intentano cause legali sul loro verdetto. Pensiamo a quelle americane di Andy Warhol, di Basquiat e di Haring che hanno smesso di autenticare le loro opere a causa del grande impatto economico, per difendersi dalle cause intentate nei loro confronti, anche perché alcuni di questi archivi e fondazioni gestiscono il rilascio di questi certificati secondo dinamiche non prettamente oggettive ma condizionate da regole di mercato: degli artisti che magari hanno avuto una grande produzione artistica la tendenza sarà quella di limitare l’immissione di nuovi certificati, affinché le opere stesse certificate abbiano un maggiore valore nel mercato.

Al di là di questi aspetti, il lavoro di archiviazione delle proprie opere è fondamentale. Il consiglio da dare soprattutto per gli artisti viventi e quello di certificare e tenere traccia delle proprie opere, più sicuro anche per gli eredi ma soprattutto per la storia e per il valore stesso della vostra arte. Un argomento così importante dovrebbe nascere con il continuo confronto di tutti gli stakeholder coinvolti, trattasi di collezionisti, archivi, fondazioni e artisti.

Perché tracciare la storia delle opere d’arte è fondamentale e crea valore per l’intero mercato dell’arte.

E tu, hai tutti i certificati della tua collezione d’arte? 

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