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COME SELEZIONARE LE GALLERIE D’ARTE / Gli errori che un artista non deve fare / ArteCONCAS

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COME SELEZIONARE LE GALLERIE D’ARTE

Gli errori che un artista non deve fare…

Sei un artista e vuoi proporti a una galleria d’arte?

Fallo nel modo giusto!

Le gallerie d’arte oggi vengono sommerse da email di artisti o pseudo tali che richiedono di collaborare, esporre o ancora di iniziare un rapporto di vendita con la galleria stessa.

Queste richieste spesso lasciano il tempo che trovano, creando un gran problema per i galleristi, che si ritrovano a dover leggere, analizzare e a volte rispondere a numerose email imprecise e non puntuali.

Scopriamo quali sono gli errori da non commettere.

Uno dei momenti più critici da parte dell’artista è quello di scelta e individuazione della propria galleria che lo rappresenterà negli anni futuri o in alcuni territori o nazioni.

Questo ovviamente crea grande ansia e una difficoltà ad approcciarsi, purtroppo motivata anche dal fatto che molti galleristi non godano di buona fama o vengano visti come personaggi negativi interessati solo a lucrare sul proprio lavoro.

Partiamo da 3 semplici presupporti: il primo è che non ve l’ha ordinato il medico di parlare con un gallerista, di collaborare o di lavorare con lui; il secondo, se non vi piace qualcuno con cui lavorare, non ci lavorate, non vi proponete,  non contattateli; il terzo, informatevi prima di lamentarvi di ricevere alcune risposte.

Idealmente il ruolo del gallerista è fondamentale e importante perché accompagnerà l’artista nella sua crescita e nella divulgazione della sua arte, per questo è fondamentale ancor prima di intraprendere qualsiasi approccio con un gallerista capire se quel gallerista va bene per voi. Questo cosa significa: documentarsi, andare a vedere il sito, le mostre, gli artisti che rappresenta e fare quindi una vera e propria selezione.

Esatto, sei tu artista che devi fare la selezione del tuo gallerista, ancor prima di contattarlo, perché questo è fondamentale per capire con chi vogliamo lavorare e soprattutto se possiamo lavorare con lui, se abbiamo i requisiti per affrontare un percorso di crescita con una galleria. Tutti quanti vorremmo correre su una Ferrari, e magari fare il Gran Premio di Formula Uno di Montecarlo, tuttavia questo non è possibile. Allora bisogna prepararsi, partire dalle gare di go-kart ecc. ecc. a salire fin quando magari, oppure mai, arrivare finalmente sulla nostra monoposto.

Nell’arte come in tutti gli altri lavori è la stessa identica cosa. Di conseguenza è importante fare un’analisi puntuale della propria situazione artistica e professionale, per andare poi a selezionare con chi vogliamo,  dove e come operare. Per cui è importante anche presentarsi al meglio e quindi preparare tutta la documentazione di supporto, il portfolio, lo statement, il curriculum, il sito internet, i social network e tutto quello che possa aiutare a farsi un’idea precisa di voi e della vostra arte.

Dopo aver sistemato la nostra presentazione ed esserci assicurati che sia completa ed esauriente, senza essere né troppo lunga, ma nemmeno troppo breve, andiamo a selezionare quindi le gallerie per noi pertinenti.

Una volta fatto questo invieremo questa documentazione. Purtroppo oggi molti artisti pensano che basti inviare la propria pagina Facebook o il profilo Instagram, o ancora nemmeno un messaggio di accompagnamento.

Questa è maleducazione e non va sicuramente portata avanti, e non ci lamentiamo se poi le gallerie che ci rispondono sono quelle che ci chiedono dei soldi.

Dobbiamo pensare alla presentazione a una galleria o a un concorso al pari di un colloquio di lavoro e quindi, di conseguenza, come pensiamo di poter andare da qualcuno senza sapere quello che fa o come lo fa?

L’alta mole di email ricevute da un gallerista comporta naturali conseguenze a un impegno e a uno sforzo da parte della struttura e dello staff di analisi e di lettura.

Se noi gli rendiamo questo lavoro più difficile o meglio, più semplice per essere scartati, è ovviamente controproducente per noi. Di conseguenza cerchiamo di dare il giusto tempo e il giusto valore nell’email di presentazione, diciamo che cosa vogliamo, che cosa facciamo e perché vi stiamo contattando, degli allegati, quindi la predisposizione di contenuti esaurienti possibilmente raccolti in un unico allegato perché ricevere 10 email con 4 foto ciascuna perché non le avete convertite è un gran problema.

Oggi esistono numerosi software anche online e gratuiti che vi aiutano in questo. Raggruppate tutto in un unico documento perché sarà molto più semplice da parte di chi vi legge ricordare quello che fate e soprattutto arrivare fino alla fine, perché nell’altro caso rischiamo di vedere solo un documento e magari il quarto o il quinto che è quello più importante non lo vediamo perché ci siamo già stancati.

Siate brevi, non c’è bisogno di mandare tutta la documentazione, è un documento di prima conoscenza, ci saranno altre occasioni nelle quali sarà possibile approfondire oppure vi richiederanno un incontro o ancora un’integrazione di documentazione.

In caso di approccio durante un vernissage di una mostra o di un evento pubblico ospitato dalla galleria, quello è il momento peggiore: il gallerista e tutto il suo staff saranno impegnati a seguire un altro artista, e come voi non vorreste che nella medesima occasione lui si distraesse da voi, lo stesso farà lui e soprattutto la sua attenzione sarà rivolta ai suoi clienti e collezionisti, non è il momento per raccontare o dilungarsi in chiacchiere, può essere un’occasione per presentarsi e poi rimandare a un contatto via email.

Lo stesso vale per i giorni prima e i giorni a seguire di una mostra importante, perché lo staff sarà talmente concentrato che difficilmente potrà leggere email e dedicarvi del tempo.

In egual modo vale lo stesso quando andate nella sua galleria e vi fingete collezionisti con la scusa di approcciare alla tematica per poi arrivare biecamente a raccontare che siete un artista.

Ovviamente questa non è una bella cosa e tutti i galleristi e uno staff minimante navigato sanno bene dove volete andare a parare e il loro approccio per questo tentativo sarà sicuramente di chiusura e di non disponibilità all’ascolto.

Se proprio non resistete e volete andare a vedere una galleria senza appuntamento abbiate almeno la decenza di informarvi sulla galleria, su chi è il gallerista, quale è il suo staff e se nel sito della galleria sono esplicate le modalità di adesione o di proposta di artisti nuovi, perché se non lo fate rischiate comunque di intaccare la vostra visibilità: come si può pretendere di essere ascoltati se poi voi siete i primi a non leggere e non ascoltare? 

Molte di queste gallerie normano nel loro sito le modalità di richiesta di curriculum e anche di selezione degli artisti, il minimo che possiate fare è studiare e rispettare le condizioni che vi pongono, non fosse altro perché siete voi a proporvi. In caso contrario  allora farete quello che vorrete.

Al pari di come qualcuno viene a disturbarvi mentre voi create e non potete dedicargli del tempo, anche il gallerista e lo staff se non avete preso un appuntamento, non potete pretendere che affrontino la vostra presentazione quando e come volete voi.

Inoltre è impensabile ricevere o meglio, diffidate da chi vi offre un’analisi del vostro lavoro su 5 minuti e dopo solo un primo incontro. L’arte ha bisogno di studio e meritate che qualcuno studi la vostra arte, il vostro percorso e le vostre opere e di conseguenza dia il giusto valore per un’analisi concreta ed efficace, per un possibile inserimento o collaborazione.

Voi dovete fare lo stesso.

E tu, sei pronto a contattare le gallerie?

ARTE & DIRITTO / Gli studi legali d’Arte in Italia / ArteCONCAS / Andrea Concas

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ARTE & DIRITTO

Gli studi legali d’Arte in Italia

Arte e Diritto, gli studi legali d’arte in Italia.

L’attenzione al mondo dell’arte e al suo mercato ha portato numerosi professionisti ad approcciare alla tematica.

L’arte ha delle problematiche specifiche che devono essere affrontate da professionisti con esperienza nel settore. Per questo anche gli studi legali, e quindi gli avvocati, hanno iniziato a studiare e approfondire le necessità di artisti, collezionisti e gallerie e sono sempre più i casi in cui i grandi studi legali danno vita a vere e proprie collezioni, con aspetti di fruizione pubblica e di valorizzazione culturale dedicate ai propri clienti ma non solo. 

Sono sempre più numerosi i grandi studi che aprono settori dedicati all’arte. All’interno di questi, spesso guidati dal patron o dai partner principali, aprono e danno vita a collezioni e servizi specifici per il settore.

Oggi artisti, collezionisti, gallerie, musei hanno sempre più bisogno di un supporto anche di tipo legale, offrendo servizi e consulenze per la tutela del proprio lavoro, per la difesa in caso di truffe e di falsi o ancora per l’expertise in alcuni campi, o per l’esportazione delle opere, o ancora per la redazione o la mediazione di contratti.

In Italia uno dei primi studi a dedicare un settore all’arte è stato Negri-Clementi Studio Legale Associato, recentemente premiato come studio legale d’arte dell’anno, nonché proprietario di una grande collezione che a breve sarà aperta al pubblico.

Il limite quindi tra servizi professionali, passione e fruizione è molto sottile, in questo caso non vi è nulla di male, anzi è un aspetto assolutamente interessante e da valorizzare. Spesso guidati da grande passione i fondatori di questi studi o i partner, al pari di altre professioni, uniscono passione e lavoro in un qualcosa di cui sono ovviamente e prettamente formati, a un’altra di cui sono appassionati, utile e dilettevole.

E tutti noi possiamo godere di quest’aspetto con grandissime collezioni curate e soprattutto perfettamente catalogate ed esposte. Per questo in occasione di grandi eventi, pensiamo al Miart a Milano o ad altre fiere, gli studi legali aprono al pari delle gallerie con vere e proprie esposizioni, ovviamente quasi sempre legate alle proprie collezioni, offrendo un’opportunità ad appassionati, artisti e collezionisti di poter entrare in questi grandi studi, offrendo l’occasione di visionare opere altrimenti irraggiungibili.

Questa è una grande opportunità anche per gli artisti. Seppure non sia prettamente quella l’occasione di presentarsi, è comunque un modo per conoscersi e incontrare numerosi appassionati e professionisti che visitano le esposizioni e gli eventi, nonché è possibile visionare anche che tipo di collezione ha, perché potrebbero essere loro stessi, per voi, dei possibili collezionisti, o magari diventare voi loro clienti. 

Alcuni di questi fanno vivere le loro collezioni in maniera organica e quotidiana all’interno dei propri studi, creando quasi dei piccoli musei, nei quali è possibile quotidianamente, per i loro clienti, visionare le opere quasi sempre accompagnate da cataloghi, curatele e testi a supporto e addirittura con referenti curatori in loco quotidianamente.

Possiamo citare l’avvocato Giuseppe Iannaccone, la cui collezione spazia tra arte moderna e contemporanea, non disdegnando la fotografia e installazioni. O ancora Nctm Studio Legale, la cui collezione è formata da opere commissionate su misura per lo studio, la cui responsabile è la storica dell’arte Gabi Scardi.

Parlare d’arte è un’occasione di confronto ma anche di business.

Per questo sono sempre più numerosi i casi in cui si organizzano conferenze legate alla tematica specifica, come per esempio LCA Studio Legale organizzatore dell’incontro annuale LAW IS ART in collaborazione con grandi partner ufficiali, tra cui Miart, AXA, Acacia e APICE. Un’occasione quindi per aggiornarsi e parlare di arte anche sotto altri aspetti.

Anche i più importanti studi legali internazionali affrontano la tematica con settori dedicati, pensiamo a Withers o ancora allo Studio Chiomenti che da poco ha aperto la sezione italiana guidata dall’avvocato Angela Saltarelli.

Gli studi legali d’arte in Italia sono grandi professionisti dello studio dell’arte.

E tu, quale avvocato scegli?

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#ARTECONCAS / PODCAST

CHE COS’E’ L’ARTE? Scopriamo alcune definizioni / ArteCONCAS / Andrea Concas

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CHE COS’E’ L’ARTE?

Scopriamo alcune definizioni…

Che cos’è l’arte?

Scopriamolo insieme.

Non è semplice definire che cos’è un’opera d’arte, tanti sono stati i pareri discordanti nel tempo, proviamo a vederne qualcuno.

Uno dei primi a trattare l’argomento fu Lev Tolstoj, filosofo e scrittore russo che nel 1897 scrisse il primo trattato per definire che cosa fosse l’arte. L’assioma alla base del trattato era la domanda se “l’arte potesse essere soltanto qualcosa che produce il bello”, a cui Tolstoj rispose infine: “L’arte è la capacità di suscitare quel sentimento di gioia nel rapporto che si instaura tra l’artista e gli altri che contemplano l’opera”. Analisi certamente molto efficace, ma contestualizzata in un’epoca lontana dalla nostra, nella quale l’arte può essere ambigua e di difficile interpretazione.

La parola “arte” viene comunemente definita nei dizionari come “Espressione o applicazione dell’abilità creativa e dell’immaginazione degli esseri umani, generalmente in forme visive come la pittura o la scultura, nella produzione di opere principalmente apprezzate per la loro bellezza o forza emotiva”. Ovviamente è una definizione standard e di ampio respiro. Per questo motivo fu il New York Times a chiedere ai maggiori studiosi dell’epoca, nel 1997, una definizione di arte. Le loro risposte sono state le più disparate e differenti, tuttavia è emersa la volontà di non costringere il concetto di arte a un qualcosa di definito.

Le maggiori dichiarazioni in tal senso sono dell’ex direttore del MoMA William Rubin, il quale dichiara: “Qualsiasi cosa può essere arte, non esiste una definizione di arte”. L’emblema di questa definizione fu l’artista Marcel Duchamp, il quale con la sua opera “Fontana” aprì una nuova visione di interpretazione dell’arte contemporanea, attribuendo a un oggetto di uso comune, un orinatoio in questo caso, lo status di opera d’arte.

Tra tutte queste definizioni, un unico concetto alla base è che l’arte è la rappresentazione filosofica del pensiero del tempo e quindi il concetto di arte e la sua definizione cambia con i suoi protagonisti, i tempi e la storia. Tuttavia, se può sembrare che l’arte possa essere tutto ovunque e comunque, dobbiamo evidenziare come il mercato in realtà poi abbia delle regole completamente diverse e sia una storia scritta su un altro libro.

E per te, che cos’è l’arte?

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#ARTECONCAS / PODCAST

ASSICURARE LE OPERE D’ARTE / Proteggi la tua ARTE / ArteCONCAS / Andrea Concas

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ASSICURARE LE OPERE D’ARTE

Proteggi la tua arte…

L’assicurazione nel mondo dell’arte. Scopriamo come nascono e come operano oggi.

Anche il mondo dell’arte ha bisogno di servizi assicurativi ed è per questo che le grandi compagnie oggi realizzano servizi su misura per il settore, supportando anche eventi, mostre e fiere, scopriamo come.

Le assicurazioni per l’arte nascono negli anni Sessanta, la prima fu la Nord Stream Agency, oggi conosciuta come AXA ART. Conosciute come floaters consistevano nell’assicurazione dei mobili e delle merci destinate alle esposizioni in occasione delle mostre, delle biennali o dei grandi musei.

Da questo punto è nato il concetto di assicurare un bene per il suo valore intrinseco. Il passo fu breve e da quel momento vennero assicurati, oltre che i mobili per le esposizioni, anche le opere d’arte esposte, fossero esse sculture, carte o dipinti.

E’ qui che nasce la polizza assicurativa per l’arte. Oggi il gruppo AXA opera ancora nel campo dell’arte, con il settore specifico per l’arte, AXA ART appunto, guidato da Kai Kuklinski, ed opera nel settore a 360°, passando da sponsorizzazioni di mostre, fiere, fino addirittura all’investimento in società che operano nel campo dell’arte. Una conoscenza quindi approfondita delle problematiche di settore e nella redazione di report specifici o di convegni sulle problematiche maggiori.

Insieme a loro, tutti i grandi gruppi hanno una branca dedicata all’arte, parliamo di Allianz, di Lloyd’s, di Hiscox, Zurich, Helvetica, Ciaccio Broker e tanti altri operatori del settore. L’arte ha delle problematiche specifiche e di conseguenza ha delle esigenze di mercato e soprattutto tecniche inerenti alle tipologie di polizze specifiche e all’eventuale risarcimento. Uno dei grandi problemi delle assicurazioni è determinare il valore dell’opera assicurata.

Oggi esistono differenti soluzioni assicurative per tutelare la propria collezione d’arte. Alcune delle polizze più usuali sono la polizza chiodo a chiodo, la all risk, quella di trasporto, la polizza a rischio definito o nominato. Ognuna di queste ha delle caratteristiche specifiche e delle condizioni particolari per le dinamiche di eventuale riscossione e risarcimento. Tuttavia, una delle problematiche maggiori delle opere d’arte è il riconoscimento e la quantificazione dell’eventuale danno, sia esso in caso di furto o danneggiamento, in quanto è veramente complesso capire che cosa si va ad assicurare. Oggi le maggiori compagnie assicurative, soprattutto per importi inferiori, non avranno problemi ad emettere le polizze, anche solo a fronte di un’email o di una lista di opere d’arte, in quanto il problema della verifica in caso di attivazione della polizza ed eventuale risarcimento, verrà fatta a posteriori. Di conseguenza l’onere della prova spetta a voi, e quindi dimostrare che cosa abbiamo assicurato. Vi sentirete dire addirittura se avete assicurato il valore della carta o del supporto su cui era l’opera, in quanto non è dimostrabile il valore intrinseco aggiunto dell’opera d’arte stessa. Quanto si parla di perizie e controperizie bisogna dimostrare tutto lo storico che possa avvalorare l’autenticità o addirittura la valutazione nel mercato dell’opera assicurata.

E’ fondamentale quindi avere la documentazione e il corredo dell’opera d’arte apposto, aggiornato e documentato, perché in caso di danno dobbiamo essere pronti a dimostrare che il valore assicurato era congruo e giusto, perché purtroppo le opere d’arte se perse, danneggiate o rubate non potranno essere rifatte. 

Le compagnie d’assicurazione sono oggi da un lato degli ottimi alleati per la gestione e conservazione della nostra collezione, possono diventare il nostro peggiore incubo, o ancora, possono essere supporter delle nostre mostre o iniziative in qualità di sponsor.

E tu, sei pronto ad assicurare la tua collezione?

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#ARTECONCAS / PODCAST

LA COMMISSIONE DI UN’OPERA D’ARTE – 3 consigli da seguire / ArteCONCAS / Andrea Concas

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LA COMMISSIONE DI UN’OPERA D’ARTE

3 Consigli da seguire per i lavori su commissione.

Mi hanno commissionato un’opera d’arte.

E ora, che cosa faccio?

Realizzare un’opera d’arte su commissione può essere una grandissima opportunità o trasformarsi nel peggiore incubo per un artista. Scopriamo come affrontare un’opera commissionata nel migliore dei modi.

Per “opera commissionata” si intende la realizzazione da parte dell’artista, seguendo la propria ricerca artistica, di un’opera d’arte con indicazioni specifiche di dimensioni, materiali, a volte colori o posizionamenti particolari da parte della committenza, che solitamente può essere un collezionista, un’azienda o un ente pubblico. Diventa quindi un’opera sì realizzata dall’artista, ma in qualche modo condizionata o promossa o, diciamo, “guidata” da parte di un esterno.

Per questo la comunicazione tra voi e l’esterno dev’essere chiara e soprattutto con dei paletti limitati, per non andare a incidere sul lavoro dell’artista e sulla propria ricerca.

Scopriamo quindi 3 consigli per affrontare la commissione con il minor numero di problemi: informati, confrontati e produci. 

Prima di iniziare un lavoro su commissione è fondamentale informarsi su chi ce l’ha commissionato e perché e la motivazione che l’ha spinto ad investire su di noi, perché in qualche modo l’investimento sia anch’esso di fiducia nei vostri confronti. Di conseguenza è importante capire chi è, cosa fa, perché, che tipo di collezione ha (se è un collezionista), se è sporadico, se capisce il vostro linguaggio. Per aver queste informazioni, non rifiutate un lavoro alla prima richiesta di commissione e non dite di si, ma ascoltate le necessità, perché solo dopo una conoscenza della committenza potresti scoprire piacevoli sorprese, che sono le motivazioni più profonde di quelle apparentemente dimostrate, o ancora, che ci sono dei punti in comune tra la vostra ricerca artistica e la motivazione per cui qualcuno vi commissiona un’opera.

Una volta confermata la volontà di accettare la commissione dell’opera, è importante incontrarsi con il committente, anche più di una volta se necessario, possibilmente nel vostro studio se è disponibile, perché in quel momento c’è l’opportunità di potervi confrontare anche su quello che avete già realizzato quindi, se avete altre opere, usarle quale esempio della vostra ricerca artistica, e quindi iniziare a impostare i paletti limite di questa collaborazione, perché è fondamentale non snaturare il proprio lavoro, ma altresì, è anche importante capire quali sono i bisogni.

Una volta stabilite le specifiche dell’opera commissionata è fondamentale iniziare a porre tutto nero su bianco, in maniera precisa e puntuale, con le informazioni che specificano le dimensioni, la tipologia, i materiali usati, il budget, la tempistica e soprattutto normare anche eventuali diritti di riproduzione, di pubblicazione o di comunicazione ed eventuali commissioni da dover corrispondere a intermediari. O ancora le tranche di pagamento: quando, come e perché.

Seppure potrebbero apparire come concetti scontati in realtà, se fate un po’ di mente locale, non lo sono per nulla. Andare in deficit economico e non poter pagare fornitori, o ancora, non poter lavorare e dedicarsi tempo pieno all’opera, è una delle cose peggiori. Quindi è importante, al pari di tutelare la vostra creatività, tutelarsi, e quindi avere ben chiaro i limiti e i doveri tra le parti.

Se avete problemi da questo punto di vista potete sicuramente rivolgervi a professionisti del settore, quali avvocati o consulenti che potranno ben supportarvi in questa delicata fase.

Bene! Ti ha convinto? Sei soddisfatto del contratto? Puoi iniziare finalmente a fare quello che ti piace di più:  creare la tua opera.

In questa fase di produzione è fondamentale fare degli incontri con cadenza puntuale sull’andamento e lo sviluppo dell’opera. Questo ti permetterà di evitare brutte sorprese durante la consegna finale. Se il committente è informato su quello che stai facendo passo per passo, sarà più facile avere la sua approvazione o meno, o eventuali modifiche in fase di costruzione dell’opera, evitando quindi successivi problemi sicuramente più grandi.

Bisogna stare attenti ad eventuali richieste troppo pressanti da parte della committenza, che potrebbero in qualche modo addirittura andare a stravolgere l’opera iniziale preventivata. Se siete d’accordo, bene … altrimenti, avrete un contratto che vi tutelerà. 

In tutto questo, è fondamentale non perdere la propria identità. È vero che è una commissione, ma comunque è una commissione della vostra arte  e quindi è fondamentale che voi rispettate il vostro percorso, la vostra identità e soprattutto la vostra arte.

Sei pronto a realizzare la tua prima opera d’arte commissionata? 

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PROFESSIONE ARTISTA / fai dell’arte la tua professione / ArteCONCAS / Andrea Concas

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PROFESSIONE ARTISTA ArteConcas
PROFESSIONE ARTISTA ArteConcas

FAI DELL’ARTE LA TUA PROFESSIONE

In ProfessioneArtista troverai una community di professionisti provenienti da ogni settore del mondo dell’arte, video-corsi professionali, contenuti esclusivi ed imperdibili, consulenze personalizzate e un percorso su misura, studiato appositamente per affrontare quotidianamente e con serietà la strada fare dell’arte la tua professione… https://www.professioneartista.it/

I PORTI FRANCHI / La collezione d’arte più grande del mondo / ArteCONCAS / Andrea Concas

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I PORTI FRANCHI La collezione d’arte più grande del mondo ArteCONCAS Andrea Concas
I PORTI FRANCHI La collezione d’arte più grande del mondo ArteCONCAS Andrea Concas

I PORTI FRANCHI

La collezione d’arte più grande del mondo…

E se vi dicessi che esiste un luogo, al riparo da occhi indiscreti, dove viene tenuta la più grande raccolta di opere d’arte di tutto il mondo? Beh non è uno scherzo, scopriamo di cosa si tratta…

GLI ERRORI DEGLI ARTISTI / Vita da VERNISSAGE / ArteCONCAS / Andrea Concas

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GLI ERRORI DEGLI ARTISTI

Vita da #VERNISSAGE

Sei all’opening della tua mostra personale o nel bel mezzo di uno studio visit con professionisti del settore e appassionati? Pensi di essere finalmente arrivato al successo?

Beh la strada è ancora lunga e le insidie sono dietro l’angolo, ti elenco alcuni comportamenti che potrebbero sabotare la tua carriera.

Scopri quali errori da non commettere…

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ANDREA CONCAS / Il mondo dell’arte che nessuno ti ha mai raccontato / Arte CONCAS

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VITA D’ARTISTA / Le occasioni da non perdere: Vita Sociale / Andrea Concas / ArteConcas

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VITA DARTISTA Le occasioni da non perdere Vita Sociale Andrea Concas ArteConcas
VITA DARTISTA Le occasioni da non perdere Vita Sociale Andrea Concas ArteConcas

VITA D’ARTISTA

Le occasioni da non perdere: Vita Sociale

Oggi l’artista è sempre più coinvolto nella vita sociale, tra Vernissage, mostre ed eventi..

I FALSI NEL MONDO DELL’ARTE / Gli ultimi casi italiani / ArteConcas / Andrea Concas

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I FALSI NEL MONDO DELL’ARTE

Gli ultimi casi italiani.

Nulla è più doloroso per un collezionista che scoprire che l’opera che ha acquistato, che ha desiderato, è falsa.

Scopriamo cos’è successo in Italia negli ultimi anni.

Gli esperti del Fine Art Expert Institute di Ginevra hanno dichiarato l’anno scorso che oltre il 50% delle opere immesse nel mercato sono false o di errata attribuzione. È un dato ovviamente eclatante e clamoroso. Questo significa che durante i loro studi di approfondimento, commissionati da collezionisti, musei e istituzioni, hanno rilevato grandissime incongruenze con quanto dichiarato in fase di richiesta di analisi.

Gli ultimi casi italiani, purtroppo, non fanno che confermare questa problematica. 

Qualche mese fa è stata inaugurata a Genova una mostra su Amedeo Modigliani, chiusa dopo qualche settimana in quanto è stato scoperto che delle 20 opere esposte solo una era originale. Il danno d’immagine per un evento di questo genere è di una portata che va ben oltre la mostra stessa e la città, in quanto mette in discussione le attività istituzionali e scoprire che anche una mostra ospitata in un museo importante come Palazzo Ducale a Genova possa essere falsa, è un grave danno per il settore e per i collezionisti.

Di qualche settimana fa anche la notizia delle opere di Enrico Castellani: a seguito di una denuncia di un collezionista, suo malgrado si sono ritrovate opere falsificate per svariati milioni di euro, immesse nel mercato dal 2014. Nell’indagine sono coinvolti, anche in questo caso, gallerie ed esperti del settore, che hanno riprodotto le famose tele estroflesse, oggi esposte e presenti in numerose collezioni internazionali.

Altro caso, simile ma ancor più grave, è quello che ha riguardato le opere dell’artista Dadamaino e in cui, grazie all’occhio esperto di un collezionista, è stata smascherata una truffa che coinvolgeva componenti di una galleria ma soprattutto l’archivio. La figura dell’archivio è fondamentale per la trasparenza del mercato, perché dovrebbe garantire l’autenticità delle opere post mortem. In questo caso l’archivio emetteva certificati d’autenticità falsi, o meglio, di comodo alla galleria e ai relativi falsari di turno.

Questa truffa ha creato un danno per oltre 20milioni di euro, per un totale di 462 opere di cui solo 90 sono state identificate, le altre 372, ahimè e ahinoi, sono ancora in libera circolazione e quindi non possiamo escludere che qualcuno tenterà di rimetterle nel mercato.

Ovviamente il danno va ben oltre i numeri appena citati, però in qualche modo ha inficiato il valore di mercato dell’artista, creando scompiglio nei suoi collezionisti e una scia che durerà anni.

Inutile nascondere che tali notizie danneggiano il mercato e creano ovviamente sconforto. Tuttavia è giusto parlarne e soprattutto è giusto prendere le dovute precauzioni.

In questo momento musei, archivi, istituzioni e società private stanno lavorando proprio alla tutela delle opere d’arte e delle autentiche. Questo sarà il challenge dei prossimi anni. 

Alcune startup inclusa Art Rights stanno lavorando proprio su questo. 

E tu, sei pronto a proteggere la tua arte? 

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ANDREA CONCAS / Il mondo dell’arte che nessuno ti ha mai raccontato / Arte CONCAS

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