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Che cos’è la Crypto Art? | NFT | Arte Digitale | Arte&Innovazione | ArteConcas

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Tutti ne parlano, tutti ne vogliono far parte ma che cos’è la Crypto Art?

In questi giorni impazza la Crypto Art Mania, tutti ne parlano, tutti la vogliono e tutti ne vogliono far parte….

Scopriamo  di cosa si tratta, quando nasce e cosa sta accadendo…

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La Crypto Art Mania è iniziata, una rivoluzione artistica digitale, da milioni di dollari, pardon, di criptovalute.

Se prima si pensava fosse una nicchia del mercato, destinata agli esperti, con l’ingresso ufficiale della casa d’aste Christie’s nella Crypto Art, anche il mondo “fisico” e tradizionale dell’arte… non può continuare ad ignorare questo nuovo movimento artistico.

Di Crypto Art si inizia a parlare verso la fine del 2010, quando la tecnologia Blockchain –  basata su database distribuiti – compie il suo primo anno di vita, portando alcuni artisti che ne intuiscono le possibilità di utilizzo per certificare, tracciare, crittografare e vendere una nuova categoria di “Arte digitale”.

L’evoluzione nel 2013, sempre basata su Blockchain, con le prime sperimentazioni di applicazione nell’arte degli NFT, acronimo di Non Fungible Tokens

Si tratta di file digitali collezionabili, di cui è possibile individuare la proprietà, la tracciabilità ed il valore dell’opera – dalla prima vendita a quelle successive – il tutto online e da casa propria.

Gli NFT per la Crypto Art, diventano quindi la soluzione ideale per garantire il possesso dell’opera, l’unicità, la verificabilità e l’esatto numero di copie immesse nel mercato, dati importantissimi per il collezionismo nascente.

La fisicità dell’opera, come la proprietà, diventa digitale.

Tutto è costantemente tracciato mentre, in alcuni casi, gli artisti continueranno ad avere una percentuale anche sulle vendite successive alla prima grazie al tracciamento degli NFT da parte delle stesse piattaforme.

Di fronte all’infinita riproducibilità dei contenuti digitali, gli NFT rappresentano il passaporto dell’opera d’arte che prima di essere immessa sul mercato viene sottoposta a tokenizzazione.

La tokenizzazione è un processo rivoluzionario dove le opere originali diventano “token” ossia “gettoni”, passando a un sistema digitale su blockchain.

Quando l’opera viene acquistata, il token passa nel portafoglio del collezionista tramite uno smart contract, rendendo così possibile la certificazione della sua autenticità e provenienza, che verrà custodita eternamente nel registro decentralizzato della blockchain.

La Crypto Art rappresenta un mondo inesplorato e una nuova era per gli artisti digitali che necessitano di piattaforme in grado di supportare la certificazione delle opere d’arte tramite la Blockchain.

Ma la tecnologia aiuta anche le opere fisiche e se vuoi certificare le tue opere d’arte non ti resta che utilizzare Art Rights, la prima piattaforma di supporto alla gestione e certificazione delle opere d’arte a tutela di Artisti, Collezionisti, Gallerie e operatori di settore a favore dell’autenticità.

E tu, sei pronto a far parte del mondo della Crypto Art?

Guarda il video su Youtube…

#ArteConcasNEWS 24 Marzo 2021 | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

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#ArteConcasNEWS 24 Marzo 2021

3 notizie Flash per rimanere sempre aggiornati sul Sistema e Mondo dell’Arte!

⚡ FRIDA KAHLO. PUBBLICATO IL NUOVO LIBRO CHATBOT 100 DOMANDE 150 RISPOSTE, GIÀ PRIMO NELLE CLASSIFICHE

⚡️  BANKSY VS. ROBBO: SI RIACCENDE LA FAIDA SUL MURO DEL CARCERE DI READING

⚡️ CRYPTOART ED NFT: ISTRUZIONI PER L’USO. UN NUOVO CORSO PER ARTISTI, E NON SOLO, TUTTO DA SCOPRIRE 

Dopo il genio di Leonardo da Vinci e l’irriverenza dello street artist Banksy, ieri è uscito in tutte le librerie e online il nuovo libro ChatBOT dedicato ad un’artista icona del nostro tempo: Frida Kahlo! 

Ed è già primo in tutte le classifiche!

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Le sopracciglia unite in un’unica arcata, i fiori tra i capelli, i vestiti colorati, le opere oniriche e veritiere allo stesso tempo… Di chi stiamo parlando?

Ma di Frida Kahlo naturalmente, la protagonista del mio nuovo libro ChatBOT, uscito proprio ieri online e in tutte le librerie! 

Il libro interattivo che si aggiorna ogni giorno racconta la vita, le opere e il mondo di questa straordinaria donna e artista, e grazie ad ArteConcasBOT va oltre le pagine del libro con oltre 700 contenuti tra video, quiz, trivia e citazioni accessibili tramite il tuo smartphone, pc, tablet o gli innovativi assistenti vocali!

Cosa aspetti dunque?

Corri in libreria e parti insieme a me per questo bellissimo viaggio alla scoperta della più grande pittrice messicana di tutti i tempi!

Sostieni l’Arte!

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La tag “Team Robbo” compare sotto l’opera di Banksy al carcere di Reading: si riapre così una faida decennale tra due leggende della street art

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Continuano le vicissitudini del carcerato in fuga dal carcere di Reading: dopo aver tenuto con il fiato sospeso il mondo dell’arte che si chiedeva se fosse stato o meno Banksy a dipingerlo e la conferma da parte dello street artist, la vicenda sembrava conclusa… 

E invece, proprio in questi giorni, è comparsa una nuova tag sotto l’opera! Una scritta in rosso, che lascia ben poco spazio all’immaginazione e che potrebbe riaccendere una lunga “guerra” forse mai sopita: “Team Robbo”, un evidente riferimento al grande street artist inglese King Robbo, con cui Banksy ha dato il via ad una vera e propria battaglia a colpi di tag conclusa poi la tregua di Banksy che ha reso omaggio a King Robbo deceduto per un coma irreversibile. 

Leggenda? Realtà? Sembra che il Team Robbo abbia riacceso la miccia, ma al momento da Banksy non arrivano commenti, ma se siete interessati a scoprire come tutto è iniziato non vi resta che leggere il mio libro chatbot, 100 domande 150 risposte, dedicato a Banksy! 

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NFT, blockchain, cryptovalute… Un webinar di formazione in collaborazione con ProfessioneArte.it per scoprire tutti i dettagli del nuovo fenomeno che sta sconvolgendo il mondo dell’arte e il suo mercato! 

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Avete mai sentito parlare di token e Ethereum? Ma che cos’è la Crypto Art? Come si vende un’opera di Crypto Art?

E ancora, che cos’è un NFT Non Fungible Token e quali sono le piattaforme di vendita?

A queste e a molte altre domande risponde il primo webinar di formazione sul fenomeno della Crypto Art ed NFT, un corso completo, istruzioni per l’uso, rivolto ad Artisti, ma non solo che desiderano approfondire e iniziare ad addentrarsi in questo mondo…senza brutte sorprese!

Per gli artisti iscritti abbonati ad ART RIGHTS, la prima e unica piattaforma per la gestione, certificazione e valorizzazione delle opere d’arte questo corso sarà disponibile GRATUITAMENTE a supporto della Vostra arte, per tutti gli altri a breve maggiori informazioni per scoprire come partecipare… 

Clicca qui e scopri come accedere al webinar!! 

#ARTECONCAS / PODCAST

Chi ha comprato l’opera record di Beeple? | Arte&Innovazione | Crypto Art | NFT

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Il record è tratto “Everydays: the first five thousand days” dell’artista digitale Beeple, all’anagrafe Mike Winkelmann, con la sua vendita a 69,346,200 milioni di dollari da Christie’s è destinata a diventare una pietra miliare che pone l’attenzione definitivamente sulla Crypto Art.

Ma la domanda che tutti si sono posto è: chi ha comprato l’opera di Beeple?!? Un nome è saltato fuori… METAKOVAN

Scopriamolo insieme chi è e perché ha comprato l’opera…

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Non si parla d’altro… il mondo dell’arte “tradizionale” è stato scosso da un nuovo fenomeno… quello della crypto arte che di fatto sta rivoluzionando il mercato…

L’opera del crypto artist Beeple è stata la prima ad essere proposta sul mercato attraverso un partner che più tradizionale non si può…la casa d’aste Christie’s…che intuendone forse la portata…e a ragione… ha dato il via a qualcosa che non si era mai visto prima…

Poco dopo l’aggiudicazione dell’opera… lo scorso 11 marzo… per quasi 70 milioni di dollari… tutti si sono chiesti…ma chi è il collezionista che ha acquistato quest’opera????? 

Prima di addentrarci nella risposta…è bene ricordare le caratteristiche di un’opera di Crypto Art…ossia degli NFT, acronimo di Not Fungible Tokens, file digitali collezionabili basati sulla tecnologia Blockchain (database distribuiti) e diventando in dato di fatto un vero e proprio smart contract digitale.

Gli NFT diventano, per la Crypto Art, la soluzione ideale, per garantire il possesso dell’opera, l’unicità, la verificabilità ed esatta quantificazione delle copie immesse nel mercato, dati importantissimi per il collezionismo nascente.

In pratica la fisicità dell’opera, come la proprietà, diventa digitale, costantemente tracciata mentre, in alcuni casi, gli artisti continueranno ad avere una percentuale anche sulle vendite successive alla prima grazie al tracciamento degli NFT da parte delle stesse piattaforme.

Oggi sono tante le piattaforme come SuperRare, Nifty Gateway, OpenSea e MarkersPlace che permettono la vendita di queste opere digitali sia di primo che di secondo mercato, tracciando le vendite e mettendo in chiaro ogni transazione che avviene mediamente in cryptovaluta chiamata  ETH Ethereum. 

Ricordo però che l’asta di Christie’s è avvenuta con i metodi tradizionali della casa d’aste

Infatti pur vendendo un’opera digitale NFT, ha seguito la procedura canonica accettando rilanci tramite la loro piattaforma e utilizzando le maggiori monete FIAT come dollari, sterline o euro e NON cryptomonete.

Christie’s ha dichiarato che dopo l’aggiudicazione e saldo, sarà lo stesso artista Beeple a rilasciare l’opera al collezionista tramite la piattaforma Makersplace, cambiando completamente in dato di fatto la filosofia e canonica dinamica di vendita e di scambio degli NFT.

Il giorno dopo l’aggiudicazione un nome salta fuori…quello del fortunato e milionario collezionista… si tratta di METAKOVAN…pseudonimo dell’imprenditore, programmatore e angel investor nella tecnologia blockchain dal 2013, patron del fondo METAPURSE, il più grande fondo NFT al mondo

E’ lo stesso collezionista a rilasciare una dichiarazione…spiegando l’importanza dell’acquisizione..

“Quando si penserà a un NFT di alto valore sarà piuttosto difficile pensare di battere quest’opera perché rappresenta 13 anni di lavoro quotidiano. Le tecniche sono replicabili e l’abilità è superabile, ma l’unica cosa che non puoi hackerare digitalmente è il tempo. Questo è il gioiello della corona, l’opera d’arte più preziosa per questa generazione. Vale un miliardo di dollari”

Numerosi i suoi e loro interessi nel campo degli NFT e nella gestione di collezioni di Crypto ART di cui siamo tutti curiosi di capire la reale motivazione di acquisto, promozione e valorizzazione.

Tuttavia attualmente l’opera non compare nella collezione e disponibilità dell’artista, ne del collezionista, ed ancora non ci è dato sapere come sarà normato il rilascio, compresa l’emissione della stessa all’interno della piattaforma.

Quindi se come abbiamo visto prima, una delle peculiarità degli NFT è la trasparenza e tracciabilità…

Ma sorgono alcune importanti domande…

Quando, come e dove sarà visibile l’opera?

A rigor di logica il nome del collezionista, seppure sotto pseudonimo, dovrebbe apparire in chiaro su Makersplace o Opensea ed ancora il valore dell’opera quale sarà, quello della battuta d’asta?

Lo stesso valore sarà convertito in Ethereum e l’opera sarà fruibile a tutti come avviene per le altre e tracciata nell’eventuale vendita futura?

A quanto e quando sarà rivenduta quest’opera?

Siamo davanti ad una vera rivoluzione del collezionismo, oppure si tratta di una mera bolla speculativa?

La Crypto Art è entrata davvero nel canonico ed istituzionale mondo dell’Arte?

Ora, gli artisti più tradizionali, saranno più convinti ad affacciarsi al mondo della Crypto Art?

Ogni risposta a queste domande porterà ad un significativo cambiamento dei due mondi…

Quello Crypto e quello dell’Arte…non ci resta che attendere l’evolversi della situazione….

Guarda il video su Youtube…

Marlene Dumas | ArteDONNA | ArteCONCAS

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#ArteDonna

Scopri le grandi donne del mondo dell’arte…

Lei è Marlene Dumas…

Artista sudafricana emigrata in Olanda, le opere di Marlene Dumas sono incentrate sul corpo umano, attraverso una pittura quasi espressionista.

Guarda il video

#ARTECONCAS / PODCAST

#ArteConcasNEWS 17 Marzo 2021 | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

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#ArteConcasNEWS 17 Marzo 2021

3 notizie Flash per rimanere sempre aggiornati sul Sistema e Mondo dell’Arte!

⚡ LA NATIONAL GALLERY DI LONDRA STILA LA TOP20 DELLE OPERE PIÙ CLICCATE DURANTE IL LOCKDOWN

⚡️  ACCADEMIA DI BRERA A MILANO: UNA NUOVA SEDE A SARONNO PER L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI
⚡️ SOTHEBY’S: ALL’ASTA PER MEZZO MILIONE UNA CIOTOLA CINESE ACQUISTATA PER SOLI 35 DOLLARi 

Quali sono state le opere più visitate sul web della National Gallery di Londra? Un classifica svela le prime venti posizioni… Chi sarà il vincitore? 

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La National Gallery di Londra ha appena stilato una classifica in linea con i tempi che stiamo vivendo: la top 20 delle opere della propria collezione più “visitate” sul sito web del Museo. 

Una battaglia a colpi di clic che riflette la situazione attuale: ormai da un anno causa pandemia la fruizione dell’arte e della cultura è stata veicolata tramite il web portando così i musei a considerare le statistiche non più di accesso agli spazi fisici ma al sito internet. Numerosi i capolavori universali della storia dell’arte presenti nell’elenco che sul podio vede van Gogh e i suoi “Girasoli” al terzo posto, Holbein con “Gli ambasciatori” al secondo e Van Eyck con il “Ritratto dei coniugi Arnolfini” sul gradino più alto. 

Non ci resta che godere dell’arte grazie al web in attesa di rivedere le opere dal vivo…! 

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La presidente dell’Accademia di Brera Livia Pomodoro e il sindaco della città di Saronno annunciano un nuovo progetto che vede l’Accademia espandersi nel territorio della cittadina lombarda 

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Siamo qui, in questo tempo sospeso, a progettare il futuro”, ha detto la presidente Pomodoro in occasione del suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico, durante il quale ha annunciato un importante progetto che vede l’Istituzione milanese collaborare con il comune di Saronno: sarà proprio la cittadina in provincia di Varese ad ospitare una nuova sede dell’Accademia, negli spazi dismessi dell’ex fabbrica automobilistica Isotta Fraschini. 

Un grande intervento di riqualificazione urbana, che ha l’obiettivo di creare una cornice cosmopolita dove arte contemporanea e territorio si incontrano. Il sindaco di Saronno Augusto Airoldi si è detto felice di questo contributo al rilancio della città e speriamo possa essere un nuovo inizio per i tanti professionisti dell’arte del domani…! 

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Un rarissimo manufatto di porcellana cinese risalente al periodo Ming è stato acquistato l’anno scorso per poche decine di dollari e ora si rivela essere un vero tesoro! 

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Il prossimo 17 marzo Sotheby’s propone in asta un lotto davvero unico nel suo genere: una ciotolina floreale “dal tocco esotico”, stimata tra i 300.000 e i 500.000 dollari. Un pezzo di una rarità assoluta che, ironia della sorte, meno di un anno fa è stato acquistato da un anonimo compratore ad un mercatino per soli…35 dollari! 

Studiato e rivalutato si è scoperto che questo oggetto appartiene al periodo Yongle, senza dubbio uno dei più raffinati della storia dell’arte cinese, e che fa parte di una serie di altri esemplari analoghi custoditi nelle collezioni di importanti musei del mondo, tra cui il Victoria&Albert Museum e il British Museum di Londra. 

Non resta che aspettare l’asta e scoprire a quale cifra sarà battuto l’oggetto!

#ARTECONCAS / PODCAST

L’Art Deaccessioning | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

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Tutti ne parlano…molti reputano che sia una minaccia…altri ancora che possa essere una nuova opportunità per i musei.

Ma che cos’è l’Art Deacessioning? Scopriamolo…

Come sappiamo il 2020 ha messo a dura prova i musei del mondo che, a causa dei ripetuti lockdown, sono stati costretti a chiudere le porte al pubblico con danni economico-finanziari ingenti.

A partire dai musei americani, si è sviluppato il fenomeno dell’Art Deaccessioning per far fronte all’economicità perduta durante la crisi globale.

Ma di cosa si tratta? 

Il fenomeno prevede la vendita all’asta di opere di particolare valore della collezione permanente da parte delle istituzioni museali per risanare i bilanci e permettere ai musei di sopravvivere in questo periodo così buio per la cultura.

In America il processo di deaccessioning è regolato da linee guida dell’American Alliance of Museums e dall’Association of Art Museum Director che affermano che da aprile 2020 e fino al 2022 la vendita di opere provenienti dalla collezione di un museo può avvenire non più solo per acquistarne di nuove.
Questa concessione è dovuta alla profonda crisi causata dall’emergenza sanitaria nel settore culturale. 

Circa il 90% dei musei nel mondo sono stati temporaneamente chiusi durante la crisi e il restante 10% potrebbe non riaprire mai più. 

Inoltre la riduzione dei contributi di beneficenza e delle sponsorizzazioni per i musei pubblici e privati hanno messo a rischio la sostenibilità finanziaria dei musei, tanto da causare un calo dei salari e licenziamenti.

Basti pensare che negli USA il settore dei musei produceva oltre 700.000 posti di lavoro, aggiungendo oltre 50 miliardi di dollari al PIL degli Stati Uniti secondo le stime dell’Association of Art Museum Directors.

L’Art Deaccessioning sembrerebbe rappresentare un modello vincente per far fronte alla crisi finanziaria, ma il dibattito è molto acceso.

Secondo alcuni esperti, la vendita delle opere dei musei gioverebbe sia al mercato arricchito da capolavori di grande interesse per i collezionisti sia ai musei stessi che potrebbero concentrarsi maggiormente sulla costruzione di una collezione più in linea con la propria mission.

Secondo altri, invece, il riversarsi nel mercato di tali opere potrebbe portare ad un aumento delle speculazioni finanziarie, oltre ad una privazione per il pubblico che non potrà più fruire di quelle opere.

Tra i casi di Art Deaccesioning quello dell’Everson Museum di Syracuse nello stato di New York, che ha venduto per 13 milioni di dollari l’opera “Red Composition” di Jackson Pollock a Christie’s, ma anche al Brooklyn Museum, che a ottobre 2020 ha venduto da Sotheby’s per 6,1 milioni di dollari un tavolo di Carlo Mollino, oltre ad opere di Monet, Mirò, Matisse e Degas.

Mentre recentemente Max Hollein, Direttore del MET Museum ha dichiarato di dover tenere aperta ogni porta, visto anche il deficit operativo di ben 7,7 milioni di dollari.

Ma il fenomeno non è presente solo negli Stati Uniti…

L’Art Deaccesioning sta diventando un’ipotesi appetibile anche in Asia e in UK. 

Il Kansong Museum di Seul ha già venduto due capolavori d’arte buddhista, mentre la Royal Academy di Londra sta pensando di vendere il “Tondo Taddei” di Michelangelo, stimato intorno ai 100 milioni di sterline.

In Italia l’Art Deaccesioning non potrà facilmente trovare terreno fertile, soprattutto nei musei pubblici, i cui beni sono inalienabili. 

Sicuramente il mondo dell’arte, a livello di fruizione pubblica e di mercato, uscirà molto mutato se sempre più musei saranno costretti a cedere le proprie opere per ragioni di sopravvivenza.

E tu, cosa pensi di questo fenomeno?

#ARTECONCAS / PODCAST

Farah Diba | ArteDonna | ArteCONCAS

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#ArteDonna

Scopri le grandi donne del mondo dell’arte…

Lei è Kiki Smith…

È stata definita “la sovrana più in gamba del XX secolo” e non a caso.

Lei è Farah Diba Pahlavi, terza moglie dello scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi, che dalla sua incoronazione nel 26 ottobre 1976 fino all’esilio nel 1979 negli Stati Uniti, si è impegnata nella creazione di una collezione d’arte straordinaria, per trasformare Teheran in un centro di vita artistica e culturale.

Oltre 1500 le opere raccolte, di artisti come Picasso, Van Gogh, Rothko, Pollock, che trovò spazio nel Museo di Arte Contemporanea di Teheran, inaugurato nel 1978, solo un anno prima della rivoluzione che portò all’istituzione della Repubblica Islamica dell’Iran, regime degli Ayatollah, bloccando l’ondata di ammodernamento e occidentalizzazione del paese.

Tuttavia in pochissimi anni Farah Diba, oggi splendida ottantenne, è stata in grado di mettere insieme una raccolta di capolavori, come il “Mural on Indian Red Ground” (1950) di Jackson Pollock, da molti considerata la migliore opera prodotta dall’artista.

Nonostante la fuga abbia costretto l’imperatrice ad abbandonare le opere, rimaste per vent’anni abbandonate nel museo e riaperto nel 1999 al pubblico, quelle restano il simbolo di una fase straordinaria per la città.

Guarda il video

#ARTECONCAS / PODCAST

#ArteConcasNEWS 10 Marzo 2021 | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

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#ArteConcasNEWS 10 Marzo 2021

3 notizie Flash per rimanere sempre aggiornati sul Sistema e Mondo dell’Arte!

⚡ DA VAN GOGH A KLIMT: I CAPOLAVORI DEL MOMA ISPIRANO 6 NUOVI OROLOGI SWATCH

⚡️ BANKSY CONFERMA SU INSTAGRAM: È SUA L’OPERA SUL MURO DEL CARCERE DI READING IN INGHILTERRA
⚡️ SIGLATO L’ACCORDO: LA COLLEZIONE THYSSEN-BORNEMISZA RESTA IN SPAGNA 

Il celebre brand svizzero di orologeria e l’iconico museo newyorchese si uniscono in una collaborazione che lancia una nuova collezione di orologi ispirati ai più famosi capolavori del museo

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Museum Journey – Swatch x MoMA: si chiama così il nuovo progetto che vede il marchio Swatch in collaborazione con il MoMa di NY per il lancio di 6 modelli in edizione limitata ispirati alle opere più note del museo americano. 

Queste creazioni uniche si rifanno alle opere conservate al MoMA di Vincent van Gogh, Gustav Klimt, Henri Rousseau, Piet Mondrian e Tadanori Yooko 

Anche la confezione che contiene gli orologi di rifa al museo, in particolare alla Blade Stair, la scala nell’estremità ovest del Museo, diventata in poco tempo una tra le sue attrazioni. 

In vendita per appassionati e non dallo scorso 4 marzo questa limited edition rinnova il legame tra Swatch e il MoMA e lancia anche la collaborazione tra il brand di orologeria e la pittrice Beatriz Milhazes per il programma Swatch X You: 3 opere dell’artista della collezione permanente del MoMa potranno ora essere fonte di ispirazione per creare orologi unici e personalizzati! 

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Dopo alcuni giorni di dubbi, un video su Instagram spazza via ogni incertezza: il graffito che ritrae un detenuto in fuga comparso sul muro del carcere di Reading in Inghilterra è di Banksy, che ne rivendica la paternità come sempre sul suo profilo Instagram 

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L’enigma più discusso dal mondo dell’arte nell’ultimo periodo è stato finalmente sciolto: il carcerato pronto a evadere dal carcere di Reading con una fune fatta di lenzuoli annodati e una macchina da scrivere all’estremità è di Banksy!

A confermarlo è lo stesso street artist sul suo profilo Instagram, dove ha postato un video in cui vengono mostrate le fasi di realizzazione dell’opera, proprio come fosse un tutorial e per giunta in sovrapposizione a uno dei famosissimi video tutorial di pittura condotti dal celebre Bob Ross. L’opera è un inno alla libertà di pensiero e di parola e la macchina da scrivere raffigurata è chiaro riferimento ad Oscar Wilde, detenuto illustre del carcere di Reading, che scontò la pena di due anni per omosessualità, condannato ai lavori forzati.  

Il video confermerebbe la volontà dell’artista di appoggiare una nobile causa: il carcere può riabilitare i detenuti con programmi culturali che possano aiutare il reinserimento nella società… 

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Con un’operazione dal costo di 6,5 milioni di euro all’anno la prestigiosissima collezione d’arte della baronessa Thyssen-Bornemisza potrà rimanere in Spagna per altri 15 anni 

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Il ministro della cultura spagnolo José Manuel Rodrìguez Uribes e la baronessa Carmen Cervera Thyssen-Bornemisza de Kászo hanno siglato un accordo che prevede di mantenere il prestito della collezione d’arte della mecenate all’interno del museo di famiglia per altri 15 anni. 

Un accordo che prevede la possibilità, da parte dello stato spagnolo, di acquistare 400 opere al termine del contratto tra le tante quelle di Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Claude Matisse, Pablo Picasso, Georges Braque, ed evitando così la vendita e la dispersione di una delle collezioni più importanti nel mondo. 

Rimarrà sul territorio spagnolo anche l’opera dal titolo “Mata Mua” di Paul Gauguin, sospettata invece di essere stata messa in vendita attraverso una trattativa privata… Un accordo oneroso certo, ma che valeva la pena sicuramente di mantenere! 

#ARTECONCAS / PODCAST

Le Agenzie per Artisti | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

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E se vi dicessi che…a supporto degli artisti…sono nate vere e proprie agenzie in grado di aiutare i creativi a curare tutti gli aspetti della propria carriera?

Ecco le agenzie per artisti…scopriamo cosa sono

Nel mondo dell’arte esistono professionisti in grado di accompagnare la crescita di un Artista dagli esordi fino al successo di carriera: tra questi gli Artist’s Manager

A metà tra l’advisor e il consulente, l’Artist Manager può diventare uno degli artefici del successo di un artista. Infatti, insieme all’artista un Artist Manager sviluppa e coordina strategie per promuovere la sua carriera, attraverso il contatto con gallerie d’arte, collezionisti, committenti, musei o aziende che intendano sviluppare collaborazioni o acquisire le sue opere

In Italia si tratta di realtà ancora poco diffuse, ma all’estero gli Artists Manager più influenti hanno creato delle vere e proprie Agenzie di Rappresentanza che investono nell’Artista e supportano il suo percorso di crescita.

Ma quali sono i compiti di un’Agenzia per Artisti?

  • Offre consulenza per sviluppare strategicamente la carriera di un’artista;
  • Sostiene i costi del loro studio e percorso artistico;
  • Cura gli aspetti amministrativi, commerciali e burocratici in collaborazione con altri professionisti;
  • Crea partnership mettendo in contatto Artisti e Brand, Enti Pubblici e Privati, Gallerie e Istituzioni per realizzare progetti culturali;
  • Offrono ai collezionisti opportunità di investimento acquistando le opere degli artisti rappresentati;
  • Supporta l’artista nelle trattative di vendita;
  • Promuove l’immagine e l’attività di un artista a livello internazionale, offrendo visibilità mediatica

Ora passiamo all’informazione che certamente ogni artista vorrebbe conoscere… 

Come vengono selezionati gli artisti dalle Agenzie?

Ogni mese, le Agenzie selezionano un grande numero di Portfolio ricevuti dagli artisti, che saranno letti e visionati da un Comitato di Selezione e che sceglierà gli artisti che presentano una ricerca artistica unica, l’utilizzo di tecniche più innovative, contenuti stimolanti e messaggi forti.

Essere rappresentati da un’Agenzia per Artisti è una grande occasione, che permette di accrescere la propria reputazione artistica, ottenere maggiore visibilità e trasformare una passione in una vera e propria professione.

Tra le Agenzie per Artisti che operano attualmente esiste la MTArt Agency, fondata nel 2015 da Marine Tanguy.

MTArt Agency è un’agenzia pluripremiata che promuove gli artisti emergenti più innovativi della scena artistica internazionale. Attualmente ha quattro sedi tra Londra, Parigi, Madrid e Monaco.

E tu, sei pronto per essere selezionato da un’Agenzia per Artisti?

#ARTECONCAS / PODCAST

Kiki Smith | ArteDonna | ArteCONCAS

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#ArteDonna

Scopri le grandi donne del mondo dell’arte…

Lei è Kiki Smith…

Io credo nell’arte come una nostra possibilità di auto-rappresentarsi, di rappresentare le nostre esperienze umane. A volte creo immagini dure, ma per me sono tentativi di sopravvivenza”.

Così Kiki Smith, artista americana di origine tedesca descrive il suo approccio all’arte, dove il corpo in simbiosi con il mondo e la natura, è fulcro di tutto.

Alla fine degli anni ’70 prende avvio la sua carriera, prima distante dal mondo delle gallerie d’arte, arriva ad esporre con artisti come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, poi i riconoscimenti dell’arte come la partecipazione alla Biennale Whitney e alla Biennale di Venezia.

Oggi le opere della Smith trovano posto all’interno di collezioni pubbliche e private di straordinaria importanza come la Collezione Maramotti e sono state esposte al MoMA di New York o ancora a Le Gallerie degli Uffizi di Firenze.

Guarda il video

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