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Sveva D’Antonio | ArteDonna | ArteConcas

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#ArteDonna

Scopri le grandi donne del mondo dell’arte…

Lei è Sveva D’Antonio

La sua è una doppia anima: gallerista e collezionista, insieme per passione e per amore.

Lei è Sveva D’Antonio, gallerista con Corrado Gugliotta presso la galleria Laveronica di Modica, che concentra la sua ricerca sulla condizione umana attraverso l’arte socialmente e politicamente impegnata.

L’amore per l’arte la porta, giovanissima, a scegliere con determinazione il suo ruolo nel mondo dell’arte, ma diventa anche scintilla del legame che nasce e la unisce al marito e collezionista Francesco Taurisano.

L’arte per Sveva è lavoro, ma diventa anche una appassionata e condivisa “questione di famiglia” tanto che non è raro, anzi quasi impossibile, non incontrarla con Francesco tra gli stand delle fiere d’arte nel mondo o partecipe di performance di grandi artisti o ancora negli atelier per studio visit a supporto dei giovani artisti nazionali e internazionali.

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#ARTECONCAS / PODCAST

LA COMUNICAZIONE PER L’ARTE | ProfessioneARTE | Andrea Concas

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Come si comunica l’arte?

Per tradizione, l’arte e il suo sistema, a volte autoreferenziale ed esclusivo, non ha quasi mai avuto bisogno di promuovere il proprio operato o comunicare eventi e mostre in gallerie salvo quelle istituzionali, turistiche o formative

L’arte ha più spesso circolato in ambienti riservati, dove chi doveva essere informato lo era e non mancava alla mondanità dei vernissage

Oggi l’arte e i suoi protagonisti sono cambiati, cambiano i player, gli artisti, arriva Internet, i social, la concorrenza, l’iperproduzione artistica, l’esperienza museale e ancora i musei che diventano sempre più attrattive turistiche delle città

Sono cambiati i paradigmi, ma a volte rimangono le vecchie regole “non scritte”, ed è qui e adesso che questo “nuovo mondo dell’arte” ha bisogno di essere raccontato, comunicato, promosso e venduto nel rispetto dei suoi valori a nuovi appassionati e collezionisti, per una visione dell’arte sempre più accessibile

MUSEI E ISTITUTI CULTURALI VIVONO SUL MERCATO DELLA PARTECIPAZIONE ATTIVA

Oggi, sempre più istituzioni museali, ma non solo, tentano di comprendere quali siano le modalità più idonee per attuare strategie destinate a coinvolgere un pubblico più eterogeneo, e non più solo quello di appassionati, nella fruizione di opere d’arte e servizi culturali

In risposta a questa necessità, nasce il Marketing Culturale, che prende avvio da tutte quelle attività tipiche del marketing tradizionale, ma si focalizza su qualsiasi tipologia di attività culturale, sia essa artistica, editoriale, teatrale o cinematografica per identificare e raggiungere il pubblico più idoneo nel rispetto di valori, dinamiche e peculiarità del target di riferimento.

L’Arte e più in generale la Cultura presentano un substrato fatto di saperi, opinioni, credenze, usanze, memoria storica, sistemi o apparati sociali che determinano sentimenti di appartenenza e legami tra gruppi e persone.

Fattori imprescindibili nella formulazione di tutte quelle attività, legate al Marketing Culturale, di promozione, comunicazione e segmentazione nel mondo dell’arte.

Un piano di marketing per la cultura interviene con ricadute su larga scala, quasi sempre più ampie degli stessi obiettivi iniziali previsti

NELLA COMUNICAZIONE DELL’ARTE CAMBIANO LE LEVE E LE STRATEGIE PER RAGGIUNGERE IL PUBBLICO

In questo scenario, si aprono grandissime opportunità per i nuovi professionisti del settore, che troverai leggendo il mio libro ProfessioneARTE

Comunicare l’arte significa trasmettere una storia, un percorso di ricerca, opere ma non solo

Per conoscere come la comunicazione per l’arte sia andata a modificarsi c’è ProfessioneARTE, la prima guida per fare dell’arte la tua professione

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PROFESSIONE ARTE I protagonisti, le opportunità di investimento, le nuove sfide digitali – Andrea Concas – Mondadori Electa

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#ARTECONCAS / PODCAST

La Progettazione Degli Spazi Museali | Man Nuoro | ArteConcas MUSEO

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#ArteConcasMUSEO

Superate le molte fasi preliminari di ricerca e di studio, si passa a progettare gli spazi architettonici, l’allestimento, gli aspetti di illuminotecnica.

Da un’idea progettuale il museo comincia prende forma e comincia a mostrare un proprio carattere e a raccontare qualcosa di sè.

Fondamentale in questa fase è la sensibilità del progettista insieme alla sintonia che si instaura con le altre figure professionali come lo stesso Museologo, i Curatori scientifici, i Conservatori Museali e, non ultimo, il Direttore.

Con il progetto architettonico si configura il cosiddetto Contenitore cioè lo Spazio, l’Involucro che conterrà la collezione e saranno ospitate le opere oggetto di mostre temporanee.

Sarà in questi spazi appositamente progettati, che la Collezione, gli Operatori museali e il Pubblico  troveranno la propria vita a contatto con la storia e con la bellezza.

L’altra faccia della medaglia di questo progettare sono i costi che possiamo suddividere in Costi di Realizzazione e in Costi di Gestione, anche quelli della Gestione Futura perché se si progetta senza pensare al dopo, le brutte sorprese sono quasi certe: spazi da pulire, climatizzare, illuminare, sorvegliare, moltiplicheranno i costi, i quali risulteranno quasi incontrollabili.

Ognuna di queste voci di gestione e manutenzione deve essere attentamente valutate prima della realizzazione del museo.

Ad esempio l’impianto illuminotecnico è un il cuore dell’allestimento, il racconto del museo si avvia sempre dalle luci.

Anche per questo aspetto esistono professionisti esclusivamente specializzati in progetti illuminotecnici in grado di prevedere gli standard, con eliminazione dei raggi ultravioletti, molto dannosi per le opere, il controllo dei Lux, la potenza espressa in lumen a metro quadro.

L’ICOM, International Council of Museums insieme all’Istituto centrale per il restauro, ha definito il massimo dei lux consentiti per ogni tipo di materiale, ad esempio per i dipinti e i tessuti i limiti sono compresi tra cinquanta e settanta Lux per metro quadro.

Sempre per le luci, la cosiddetta Temperatura di colore si calcola in gradi Kelvin: una luce con tremila gradi Kelvin è una luce cosiddetta Calda, ideale per dipinti, superfici colorate e tessuti, mentre una luce da cinquemila gradi Kelvin è una luce fredda adatta per gipsoteche, marmi e sculture.

Oggi con le tecnologie Led multicolore e dimmerabili è possibile osare e calibrare ogni soluzione, gestendola con appositi software.

L’impianto illuminotecnico, in modo automatico, con particolari sensori, può seguire le mutazioni della luce esterna come quella della notte, regolando e mutando i suoi valori di illuminazione delle singole opere e degli spazi.

La Luce dentro il museo seguirà il tempo e le stagioni, dando una sensazione straordinaria e quasi naturale ai visitatori e agli operatori museali.

Tutto ciò non significa necessariamente maggiori costi, infatti, se ben progettato, l’impianto illuminotecnico trasforma la qualità di vita del museo tagliando i costi di gestione.

Infine almeno una nota sull’allestimento: gli spazi espositivi, comprese le vetrine, gli espositori, la segnaletica, le didascalie e molto altro.

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Thanks to: Museo MAN

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#ARTECONCAS / PODCAST

Lady Tarin | ArteDonna | ArteConcas

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#ArteDonna

Scopri le grandi donne del mondo dell’arte…

Lei è Lady Tarin

L’erotismo è forza vitale è appartenenza. Una donna che emana erotismo è una donna che si appartiene” è il suo motto.

Lei è Lady Tarin, romagnola, da oltre 11 anni conduce una ricerca fotografica sui temi del nudo e dell’erotismo utilizzando la tecnica analogica.

I suoi scatti donano, a chi li osserva, un senso di libertà ed emancipazione, dove il femminile si esprime a tutto tondo.

Protagoniste sono le donne: consapevoli, indipendenti, tenere, sensuali, libere; nessuno stereotipo viene incarnato dalle donne di Tarin, ma anzi la loro parte più vera si esprime, fiera e senza paura di giudizio.

Diverse le mostre del suo lavoro a livello internazionale, tra Milano, New York e Parigi.

L’ultima personale, non a caso intitolata “Ladies”, curata da Denis Curti presso STILL Gallery, propone gli ultimi scatti, dove tra tanti, sono immortalate le “ragazze che amano il Bar Basso”, celebre locale milanese diventato in una sera il set fotografico per esprimere libertà ed energia femminile allo stato puro.

Il tutto sempre sotto lo sguardo attento di Lady Tarin.

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#ARTECONCAS / PODCAST

#ArteConcasNEWS 12 Agosto 2020 | ArteCONCAS

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#ArteConcasNEWS 12 Agosto 2020

3 notizie Flash per rimanere sempre aggiornati sul Sistema e Mondo dell’Arte!

FIERE, GALLERIE D’ARTE E CASE D’ASTA COLLABORANO: NUOVA FASE DEL MERCATO

⚡️RITROVATO UN CAPOLAVORO PERDUTO DI FRIDA KAHLO: MA CI SONO DUBBI

⚡️ANCORA SU 5POINTZ E STREET ART: LA SOCIETÁ IMMOBILIARE VA IN APPELLO

I GRANDI PLAYER DEL MERCATO FANNO SQUADRA, UNA SCELTA FATTA PER CONTRASTARE LE DIFFICOLTÁ CHE CONTINUANO A RALLENTARE LA RIPRESA DELLE ATTIVITÁ, CHE HANNO VISTO IN PARTICOLARE LA CANCELLAZIONE DELLE PIÚ IMPORTANTI FIERE D’ARTE, MA C’È CHI RESISTE

La pandemia ha accelerato alcune riflessioni sulla sostenibilità del mercato dell’arte e convinto i diversi player finora in competizione ad unire le forze per dare vigore al mercato. 

Per questo la fiera per l’arte africana 1:54 ha confermato la sua ottava edizione di ottobre, in una versione decisamente ridotta con 20 gallerie o poco più partecipanti, ma con il supporto online della casa d’aste Christie’s, che creerà una piattaforma online con altre opere delle gallerie e incontri virtuali.

La casa d’aste inoltre supporta la Biennale Paris a settembre con un’asta online di antiquari francesi e internazionali.

Ma anche le grandi gallerie non fanno mancare il supporto come Hauser & Wirth alla fiera JUNE di Basilea cancellata, ma la cui versione digitale sarà dal 20 al 31 agosto. Insomma il sistema dell’arte, in un periodo di grande incertezza, continua a cercare nuove soluzioni e approcci per migliorare l’offerta artistica

CAPOLAVORO RITROVATO O FALSO? UN MISTERO ALEGGIA INTORNO A UN’OPERA DELLA CELEBRE ARTISTA MESSICANA, UN QUADRO DAL TITOLO “LA TELA FERITA”, SCOMPARSO A VARSAVIA E VISTO PER L’ULTIMA VOLTA NEL 1955.

ORA RICOMPARE SUL MERCATO MA GLI ESPERTI SONO SCETTICI

Solo qualche mese fa è ricomparsa sul mercato l’opera della Kahlo che era stata ormai data per dispersa, infatti un commerciante spagnolo che opera da Londra, ha affermato di essere in possesso del capolavoro per il quale sta cercando un acquirente a cui venderlo per una cifra tra i 45 e i 55 milioni di dollari.

L’opera, iconica della ricerca di Frida, è stata realizzata all’inizio degli anni 40 ed esposta per la prima volta alla Mostra Internazionale del Surrealismo a Città del Messico per poi sparire. Restano solo 3 fotografie, più una fornita dal commerciante sulla quale i critici e gli esperti continuano a nutrire dubbi sull’autenticità fino alla verifica sull’opera.

Il mistero continua…

SOLO QUALCHE MESE FA AVEVO RIPORTATO LA NOTIZIA DELLA BATTAGLIA LEGALE SU 5POINTZ, MECCA DEI GRAFFITI DI NEW YORK, IMBIANCATA E DEMOLITA TRA IL 2013 E IL 2014, PER LA QUALE 21 WRITER AUTORI DELLE OPERE AVREBBERO DOVUTO RICEVERE 6,8 MILIONI DI DOLLARI

Ora invece la società immobiliare condannata continua la sua battaglia, e ha presentato un appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti per chiedere l’annullamento del pagamento del risarcimento. La società infatti rifiuta di risarcire i danni e afferma che le disposizioni del VARA – Visual Artists Rights Act, una legge federale del 1990 che protegge il diritto d’autore ed è molto applicata negli Stati Uniti, sarebbero addirittura incostituzionali. 

Un nuovo capitolo di questa battaglia si apre, speriamo che l’Arte e la sua tutela ne esca indenne

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#ARTECONCAS / PODCAST

Differenza tra Museografia e Museologia | Man Nuoro | ArteConcas MUSEO

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#ArteConcasMUSEO

I Musei e le molte materie per realizzarli.

Qual è la differenza tra museologia e museografia?

Entrambe sono due materie fondamentali per lo studio, la realizzazione e la gestione dei musei, perché ci sono tantissimi aspetti che non possono essere tralasciati, come ad esempio il colore delle pareti o la scelta di esporre o meno determinate opere.

Per i non addetti ai lavori, la Museologia e la Museografia possono sembrare concetti equivalenti.

Proviamo dunque fare chiarezza perchè, anche tra gli esperti, i confini non sono sempre così netti

La Museografia, nata nei primi anni del Settecento, si occupa principalmente degli aspetti tecnici che riguardano l’architettura, gli spazi espositivi, l’allestimento delle opere o dei reperti, e la conservazione museale.

La Museologia invece nasce nella prima metà del Novecento e riguarda tutti gli aspetti legati alla conoscenza, all’organizzazione del museo e delle sue collezioni.

Sino agli anni Sessanta del Novecento le due materie venivano considerate equivalenti o quasi.

Anche nel 1987, il grande critico d’arte Carlo Giulio Argan sosteneva che la distinzione tra le due materie fosse solo convenzionale…

Ma sul finire degli anni Novanta la distinzione diventa netta: Museologia e Museografia diventano finalmente discipline autonome.

Ma come sono considerate oggi le due materie?

Direi che sono ancora, due discipline di studio che “lottano tra loro” per avere spazi e competenze e che tendono ad unirsi oppure ad allontanarsi verso altre specifiche materie.

Per esempio: la Museografia vorrebbe occuparsi di illuminotecnica, rivendicandola di sua competenza per gli allestimenti; ma anche la Museologia vorrebbe fare lo stesso reclamandola di sua competenza per “il Racconto” museale.

In realtà però la vera è proprio l’illuminotecnica che deve dialogare con le due materie!

Per i musei comunque è sempre indispensabile un intervento progettuale e di realizzazione multidisciplinare ed equilibrato.

Il museo infatti non può diventare sede di personalismi o competizioni tra gli studiosi, professionisti o progettisti coinvolti, per evitare che l’architettura prevalga a discapito del racconto museale, o ancora l’illuminotecnica sulla sicurezza, le didascalie lunghissime contrapposte all’essenzialismo o all’assenza di descrizioni e ancora l’eccesso e la complessità dell’utilizzo della tecnologia.

L’Armonia è sempre necessaria per i musei e di questo si può occupare la Museologia, indicando la giusta direzione, mentre la Museografia dovrebbe trovare tutte le soluzioni tecniche così come quelle allestitive.

Tuttavia a scanso di possibili equivoci, realizzare un museo non è un percorso “Romantico”, Lirico o Poetico, ma bensì un impegnativo lavoro di progettazione interdisciplinare, coordinato da un museologo, con la partecipazione di molte e specifiche professionalità..  

La Museologia e la Museografia diventano quindi due cardini fondamentali di questo complesso processo progettuale.

Ipotizziamo di dover realizzare per il nostro museo un progetto scientifico e un progetto culturale.

Questi sono materia iniziale della Museologia, la quale ad esempio, per il progetto scientifico ordinerà tutti i riferimenti bibliografici, gli studi, i documenti sino a trovare i valori assoluti della collezione.

La  Museografia seguirà a ruota, ricercando tutte le soluzioni espositive affinché i valori della collezione possano essere trasferiti ai visitatori con la massima efficienza.

Non dimentichiamo mai in tutto questo, il ruolo degli operatori museali: sono loro i primi tramiti e mediatori della cultura, mentre i visitatori non sono certo “passivi” nel sorbire le scelte dei progettisti museali.

Ecco allora che quando Museologia e Museografia si incontrano può nascere un museo a misura d’uomo e della nostra società.

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Elisabetta Galasso | ArteDonna |ArteConcas

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#ArteDonna

Scopri le grandi donne del mondo dell’arte…

Lei è Elisabetta Galasso

Nel mondo dell’arte non si parla solo di sistema e mercato, ma anche di servizi per l’arte dove interviene un numero davvero consistente di professionisti, tecnici specialisti, società, artigiani e altre figure qualificate in specifici e ristretti settori.

Un mondo che anima e si muove dietro le quinte, supportando direttamente ed indirettamente musei, collezioni ed opere d’arte, anche milionarie, ma non solo.

Forse i servizi più importanti sono quelli dedicati alla vita dell’opera d’arte: la movimentazione, il restauro e conservazione, l’allestimento o la sua custodia.

Tra le eccellenze del nostro paese troviamo Open Care, società di servizi per l’arte di Milano guidata da Elisabetta Galasso, Amministratrice Delegata.

La Galasso, dopo studi di estetica e linguistica, ha collaborato con numerosi enti in Italia e all’estero in progetti di formazione, comunicazione e cooperazione internazionale, curando pubblicazioni sul sud-est asiatico e sulle tematiche interculturali e di genere.

Con grande attenzione alla formazione, ha ricoperto dal 2004 al 2012 il ruolo di Direttrice per NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano.

Oggi grazie ad Open Care, Elisabetta Galasso offre servizi integrati per la conservazione, gestione e valorizzazione di opere e collezioni d’arte.

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#ArteConcasNEWS 05 Agosto 2020 | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

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#ArteConcasNEWS 05 Agosto 2020

3 notizie Flash per rimanere sempre aggiornati sul Sistema e Mondo dell’Arte!

NONA EDIZIONE DELL’ITALIAN COUNCIL: 2 MILIONI PER ARTISTI, CRITICI E CURATORI

⚡️CHIUDE UN’ALTRA GALLERIA: DOPO 26 ANNI ADDIO A GAVIN BROWN

⚡️MEGA DONAZIONE PER GLI UFFIZI DI FIRENZE: 455 NUOVE OPERE

NUOVA LINFA PER L’ARTE ITALIANA: LA DIREZIONE GENERALE CREATIVITÁ CONTEMPORANEA, CHE FA CAPO AL MIBACT STANZIA 2 MILIONI DI EURO PER LA NONA EDIZIONE DELL’ITALIAN COUNCIL, PROGRAMMA DI SUPPORTO, PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELL’ARTE ITALIANA NEL MONDO 

Il programma, attivo dal 2017, finora ha erogato finanziamenti per oltre 10 milioni di euro, ma quest’anno l’attenzione è dedicata non solo agli artisti, ma anche a curatori e critici d’arte per la promozione di progetti espositivi monografici all’estero e per i progetti editoriali internazionali.

I fondi sono destinati inoltre all’incremento delle collezioni dei musei pubblici italiani tramite la produzione di una o più opere di artista italiano vivente o l’acquisizione di un’opera prodotta negli ultimi 50 anni.

Non manca il supporto anche per le residenze all’estero.

Attenzione: c’è tempo fino al 30 settembre per partecipare!

TEMPO DI CHIUSURE E FUSIONI PER LE GALLERIE STATUNITENSI. L’ULTIMA NOTIZIA RIPORTA CHE IL CELEBRE GALLERISTA GAVIN BROWN, DOPO BEN 26 ANNI DI ATTIVITÁ E DI SUCCESSI, HA SCELTO A SEGUITO DELLO SCENARIO DI CRISI PER L’ARTE POST COVID DI CHIUDERE LA SEDE DI NEW YORK E DI ROMA, PER FONDERSI CON LA BARBARA GLADSTONE GALLERY

La scelta non è stata certo presa alla leggera, ma vista la condizione di incertezza economica che aleggia per le strade degli Usa, il gallerista Brown ha scelto di attuare un’altra strategia per sopravvivere: unirsi a un’altra galleria, quella di Barbara Gladstone con tre sedi a New York e una a Bruxelles. L’accordo prevede la cessione di 10 artisti di grande rilievo alla Gladstone come Ed Atkins, Arthur Jafa, Joan Jonas, altri invece non potranno seguire Brown nella fusione. 

Così, come era prevedibile, è iniziato il “corteggiamento” di altre gallerie agli artisti che non sono più parte della scuderia di Brown.

Chissà quali altri cambiamenti ci aspettano…

SOLO POCHI GIORNI FA LA NOTIZIA: 455 OPERE DELLA COLLEZIONE CARLO DEL BRAVO, PER UN VALORE DI 10 MILIONI DI EURO, CHE RACCHIUDONO ARTISTI COME ROSSO FIORENTINO E INGRES, SONO STATE DONATE ALLE GALLERIE DEGLI UFFIZI

Carlo Del Bravo, scomparso tre anni fa, è stato esperto del Rinascimento e decano degli studi sull’arte toscana dell’Ottocento e Novecento. Allievo lui stesso di Roberto Longhi, sotto i suoi insegnamenti si sono formate figure rilevanti dell’arte come Ettore Spalletti o Antonio Natali.

La donazione diventa un atto di generosità al patrimonio artistico italiano, che si arricchisce di capolavori che saranno esposti tra gli Uffizi, la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e ancora a San Casciano Val di Pesa.

Questa è davvero un’ottima notizia!

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I Piatti d’Artista | La Piola Alba | Ceretto | Langhe | ArteCONCAS

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Oggi vi porto in un luogo incredibile delle Langhe, nel ristorante “La Piola” di Alba, dove Arte e Sapori della tradizione italiana hanno trovato un luogo unico per essere esaltati e celebrati, anche grazie ai “Piatti d’Artista”.

Ispirati alla tradizione del “Piatto del Buon ricordo”, diffuso nelle antiche trattorie italiane, questi piatti sono delle autentiche opere d’arte in ceramica, realizzati dai più grandi artisti internazionali…

Dal 2005 ad oggi Donald Baechler, John Baldessari, James Brown, Lynn Davis, Gary Hume, Robert Indiana, Jasper Johns, Thomas Nozkowski, Ugo Rondinone, Kiki Smith, Philip Taaffe, Terry Winters hanno contribuito a fare di questo luogo, unico nel suo genere, una vera e propria galleria d’arte, come racconta Roberta Ceretto.

Tutto questo grazie alla famiglia Ceretto!

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Thanks to: Roberta Ceretto – Federico Ceretto – Ristorante Piazza Duomo AlbaLa Piola Alba – Stilema Rete

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ProfessioneArteTOUR 2020 | Audible | Andrea CONCAS | ArteCONCAS

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#ProfessioneArteTOUR #Audible

E’ stato davvero un tour incredibile, 10 città, centinaia di persone, amici e professionisti per condividere, tutti insieme, la grande passione per l’arte.

E’ arrivato il momento di ripartire, e, sperando di rivederci dal vivo a settembre, felice di essere con voi sotto l’ombrellone con #ProfessioneArte nella versione Audible.

📕 ProfessioneARTE “La prima guida per chi dell’arte vuole fare la sua professione”

ASCOLTA SUBITO LA VERSIONE AUDIBLE

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