Tutto sul “Manifesto del Surrealismo”: Cosa c’era scritto e chi l’ha redatto
Il Surrealismo è un movimento artistico e letterario nato in Francia negli anni ’20 del XX secolo. Questo movimento ha avuto un impatto significativo sulla cultura globale, influenzando non solo l’arte e la letteratura, ma anche il cinema, la musica e il pensiero filosofico.
Il Surrealismo si basa sull’esplorazione del subconscio e dell’irrazionale, cercando di superare i confini tra sogno e realtà.
Il termine “Surrealismo” fu coniato dal poeta francese Guillaume Apollinaire nel 1917, ma il movimento prese forma solo nel 1924 con la pubblicazione del “Manifesto del Surrealismo” da parte di André Breton.
André Breton e il “Manifesto del Surrealismo”
André Breton, poeta e critico d’arte francese, è considerato il fondatore del Surrealismo. Breton era un membro del movimento Dadaista, ma si allontanò da esso per fondare il Surrealismo, un movimento che considerava più in linea con i suoi ideali.
Il “Manifesto del Surrealismo” fu pubblicato da Breton nel 1924. Questo documento, che è diventato il testo fondamentale del movimento, definisce il Surrealismo come “automatismo psichico puro, con il quale si intende esprimere, sia verbalmente, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero”.
Il contenuto del “Manifesto del Surrealismo”
Il “Manifesto del Surrealismo” è diviso in due parti. Nella prima parte, Breton discute la storia e la filosofia del Surrealismo, mentre nella seconda parte presenta una serie di esempi di tecniche surrealiste.
Nella prima parte del manifesto, Breton critica la società contemporanea e la sua enfasi sulla razionalità e la logica. Egli sostiene che questa enfasi limita la libertà dell’individuo e soffoca la creatività. Breton propone invece un approccio più libero e spontaneo alla vita e all’arte, basato sull’esplorazione del subconscio e dell’irrazionale.
Nella seconda parte del manifesto, Breton presenta una serie di tecniche surrealiste, tra cui l’automatismo, il collage, il frottage e il grattage. Queste tecniche, che si basano sull’uso di processi automatici e casuali, sono state utilizzate dai surrealisti per esplorare il subconscio e creare opere d’arte uniche e innovative.
Estratto dal Manifesto del Surrealismo del 1924, di André Breton:
“La sola parola libertà è tutto ciò che ancora mi esalta. La credo atta ad alimentare, indefinitamente, l’antico fanatismo umano. Risponde senza dubbio alla mia sola aspirazione legittima. Tra le tante disgrazie di cui siamo eredi, bisogna riconoscere che ci è lasciata la MASSIMA LIBERTA’ dello spirito. Sta a noi non farne cattivo uso. Ridurre l’immaginazione in schiavitù, fosse anche a costo di ciò che viene chiamato sommariamente felicità, è sottrarsi a quel tanto di giustzia suprema che possiamo trovare in fondo a noi stessi. La sola immaginazione mi rende conto di ciò che PUO’ ESSERE, e questo basta a togliere un poco il terribile interdetto; basta, anche, perchè io mi abbandoni ad essa senza paura di essere tratto in inganno (come se fosse possibile un inganno maggiore). Dove comincia a diventare nociva e dove si ferma la sicurezza dello spirito? Per lo spirito, la possibiltà di errare non è piuttosto la contingenza del bene?
Resta la follia, la follia “da rinchiudere”, come è stato detto giustamente. Questa o l’altra…Ognuno sa infatti che i pazzi devono il loro internamento ad un certo numero di azioni legalmente reprensibili, e che, in mancanza di queste azioni, la loro libertà (quello che si può vedere della loro libertà) non può essere messa in causa. Che essi siano, in qualche misura, vittime della loro immaginazione, sono pronto a concederlo, nel senso che essa li spinge all’inosservanza di certe regole, fuori delle quali il genere si sente leso, come ogni uomo sa a proprie spese. Ma il profondo distacco che dimostrano nei confronti della nostra critica e persino dei diversi castighi che vengono loro inflitti, lascia supporre che attingano un grande conforto dall’immaginazione, che apprezzino abbastanza il loro delirio per sopportare che sia valido soltanto per loro. E, in effeti, le allucinazioni, le illusioni, eccetera, sono una fonte non trascurabile di godimenti …
Viviamo ancora sotto il regno della logica: questo, naturalmente, è il punto cui volevo arrivare. ma ai giorni nostri, i procedimenti logici non si applicano più se non alla soluzione di problemi di interesse secondario. Il razionalismo assoluto che rimane di moda ci permette di considerare soltanto fatti strettamente connessi alla nostra esperienza. I fini logici, invece, ci sfuggono. Inutile aggiungere che l’esperienza stessa si è vista assegnare dei limiti. Gira dentro una gabbia dalla quale è sempre più difficile farla uscire. Anch’essa poggia sull’utile immediato, ed è sorvegliata dal buon senso. In nome della civiltà, sotto pretesto di progresso, si è arrivati a bandire dallo spirito tutto ciò che, a torto o a ragione, può essere tacciato di superstizione, di chimera; a proscrivere qualsiasi modo di ricerca della verità che non sia conforme all’uso. Si direbbe che si debba a un caso fortuito se di recente è stata riportata alla luce una parte del mondo intellettuale, a mio parere di gran lunga la più importante, di cui si ostentava di non tenere più conto. Bisogna rendere grazie alle scoperte di Freud. In forza di queste scoperte, si delinea finalmente una corrente d’opinione grazie alla quale l’esploratore umano potrà spingere più avanti le proprie investigazioni, sentendosi ormai autorizzato a non considerare soltanto le realtà sommarie. L’immaginazione è forse sul punto di riconquistare i propri diritti …
L’uomo propone e dispone. Sta soltanto in lui appartenersi interamente, cioè mantenere allo stato anarchico la banda di giorno in giorno più temibile dei suoi desideri. La poesia glielo insegna. Essa porta in se il compenso perfetto delle miserie che sopportiamo. Può essere anche un’ordinatrice se soltanto, sotto il colpo di una delusione meno intima, ci lasciamo andare a prenderla sul tragico. Venga un tempo in cui essa decreti la fine del denaro e spezzi da sola il pane del cielo per la terra! Ci saranno ancora delle assemblee sulle pubbliche piazze, e dei MOVIMENTI cui non avete sperato di prendere parte. Addio selezioni assurde, sogni d’abisso, rivalità, lunghe pazienze, fuga delle stagioni, ordine artificiale delle idee, rampa del pericolo, tempo per tutto! Che ci si dia soltanto la pena di PRATICARE la poesia. Non sta a noi, che già ne viviamo, cercare di far prevalere quel che ci sembra di essere riusciti a scoprire fin qui! …
Soupault ed io designammo col nome di SURREALISMO il nuovo modo di espressione pura che avevamo a nostra disposizione, e che eravamo impazienti di trasmettere ai nostri amici. Credo che oggi non sia più necessario tornare su questa parola …
Bisognerebbe essere in mala fede per contestare il diritto che abbiamo di usare la parola SURREALISMO nel senso particolararissimo in cui l’intendiamo perchè è chiaro che prima di noi questa parola non aveva avuto fortuna. La definisco dunque una volta per tutte.
SURREALISMO, n. m. Automatismo tipico puro col quale ci si propone di esprimere, sia verbalmete, sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale.
ENCICL. Filos. Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme d’associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita. Hanno fatto atto di SURREALISMO ASSOLUTO Aragon, Baron, Boiffard, Breton, Carrive, Crevel, Delteil, Desnos, Eluard, Gérard, Limbour, Malkine, Morise, Naville, Noll, Péret, Picon, Soupault e Vicrat.”
L’impatto del “Manifesto del Surrealismo”
Il “Manifesto del Surrealismo” ha avuto un impatto significativo sulla cultura globale. Il movimento surrealista ha influenzato non solo l’arte e la letteratura, ma anche il cinema, la musica e il pensiero filosofico. Molti artisti, tra cui Salvador Dalí, René Magritte e Max Ernst, hanno aderito al movimento surrealista e hanno creato opere d’arte che sono diventate icone della cultura moderna.
Il Surrealismo ha anche influenzato il pensiero filosofico, in particolare attraverso le sue idee sull’irrazionalità e il subconscio. Queste idee hanno avuto un impatto significativo sulla psicologia, in particolare sulla psicoanalisi, e hanno influenzato pensatori come Sigmund Freud e Carl Jung.
Conclusioni
Il “Manifesto del Surrealismo” di André Breton è un documento fondamentale nella storia dell’arte e della letteratura. Questo manifesto, con la sua enfasi sull’irrazionalità e il subconscio, ha inaugurato un nuovo modo di pensare all’arte e alla vita. Il Surrealismo ha avuto un impatto significativo sulla cultura globale, influenzando non solo l’arte e la letteratura, ma anche il cinema, la musica e il pensiero filosofico.
Per approfondire l’argomento, si consiglia la lettura di “Surrealism” su Britannica, “Surrealism” sul sito del Metropolitan Museum of Art e “Surrealism” sul sito della Tate Modern.