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L’Intelligenza Artificiale potrà mai sostituire gli artisti o i curatori d’arte?
Si parla spesso di come le nuove tecnologie possano influire nel mondo dell’arte, soprattutto in relazione alla creatività degli artisti o all’edutainment per i musei
E se invece fossero altre figure professionali dell’arte ad essere sostituite con l’impiego dell’Intelligenza Artificiale, come quella del Curatore d’Arte?
Scopriamo come potrebbe essere possibile e perché
C’è un esperimento in corso i cui risultati saranno presentati in occasione della Biennale di Liverpool nel 2020.
Infatti il duo di artisti UBERMORGEN, l’esperto di informatica umanistica Leonardo Impett e la curatrice Joasia Krysa supportati dalla Biennale di Liverpool e dal Whitney Museum di New York hanno dato vita al progetto chiamato “The Next Biennial Should be Curated by a Machine” che tradotto funziona come “La prossima Biennale dovrebbe essere curata da una Macchina”
Per i progetto ci si è domandati: “Come sarebbe la prossima Biennale, o qualsiasi altra grande mostra, se il processo curatoriale venisse affidato alle macchine e a loro venisse chiesto di gestire il vastissimo corpus di dati prodotto dal mondo dell’arte, un compito che supera di gran lunga le capacità di un singolo curatore umano?”
Ebbene il gruppo di lavoro sta tentando di dare una risposta a questa domanda “addestrando” di fatto l’Intelligenza Artificiale
Sono partiti prima da uno schema diagrammatico su cui basare la struttura stessa della Biennale, per poi implementare i dati per il machine learning grazie ad una call aperta a tutti attraverso la quale è possibile caricare, in forma anonima o rilasciando le proprie informazioni, immagini, testi, video, audio e qualsiasi altro dato venga ritenuto idoneo
Ma è davvero possibile sviluppare un sistema tale da sostituire e assumere il ruolo del curatore d’arte?
Il risultato si avrà solo l’11 luglio in occasione dell’apertura della Biennale di Liverpool e chissà se l’esperimento potrà dirsi riuscito
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