Il non più young british artist Damien Hirst continua ad avere frecce nel proprio arco dell’arte grazie all’innovazione della Blockchain.
L’artista ha presentato insieme alla piattaforma HENI il progetto “The Currency”, avviato nel 2016 quando Hirst ha iniziato a produrre le opere fisiche, fogli A4 dei suoi caratteristici dots colorati firmati numerati e timbrati a mano uno ad uno insieme alla presenza di un ologramma dell’artista, che oggi trovano una propria dimensione nella forma di NFT Non Fungible Token.
Con questo progetto Hirst riflette sul concetto di VALORE associato all’arte in quanto dei 10 mila NFT coniati sulla Blockchain PALM ad ognuno è associata l’opera fisica con un prezzo fisso: 2.000 dollari.
La piattaforma ha aperto le candidature per essere uno dei diecimila fortunati a ricevere in un primo momento l’NFT secondo un sorteggio: dopo 1 anno sarà possibile scegliere se rifiutare l’NFT per ricevere l’opera fisica e viceversa, dando il via al processo di burning, ossia di distruzione di una delle due versioni con l’obiettivo di lasciare sul mercato solo un’opera.
Damien Hirst mette i suoi collezionisti di fronte alla domanda: che cosa stabilisce il valore delle opere d’arte?
Secondo Hirst, il progetto è più di una semplice opportunità per acquistare le sue opere, ma di per sé “sfida il concetto di valore attraverso il denaro e l’arte” invitando le persone a partecipare al processo di acquisto, possesso e vendita dell’opera d’arte, costringendoli a confrontarsi con “la loro percezione del valore e come influenza la loro decisione”.
E tu, quale versione dell’opera sceglieresti?
Podcast: Play in new window
Subscribe: Apple Podcasts | Spotify | RSS